Skip to main content

Dazi, Ucraina, maggioranza. La bussola di Fazzolari (prima del viaggio in Usa)

In occasione della presentazione romana del libro di Alessandro Sallusti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha fatto il punto sul viaggio di Giorgia Meloni a Washington (“ricco di insidie”) e sui princiali dossier attenzionati da Palazzo Chigi. “Si arriverà al 2% del Pil in tempi brevissimi, magari nell’arco del 2025. L’Italia vuole farsi carico di realizzare la colonna europea della Nato”

Mancano poche ore al viaggio di Giorgia Meloni alla Casa Bianca per affrontare (anche) il tema dazi con Donald Trump, un viaggio che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, definisce “non facile, ricco di insidie”. Ma proprio per la complessità del momento e per l’intreccio con altre partite delicatissime, come Ucraina, Difesa e Ue, le parole di Fazzolari sono utili per comprendere il momento emotivo del governo e le azioni concrete che il premier si appresta a compiere. L’occasione è la presentazione del libro del direttore del Giornale Alessandro Sallusti, “L’eresia liberale”, che si è svolta a Roma.

Dazi

Si parte dai dazi, non fosse altro perché si avvicina il viaggio a Washington del premier, “un bilaterale Italia-Usa” lo definisce Fazzolari, nella consapevolezza che gli Stati Uniti sono il nostro primo partner strategico-militare. “Meloni e Trump si sono già visti 3 o 4 volte, gli argomenti saranno molti. C’è la grande partita dei dazi che per noi è fondamentale, viviamo di libero scambio dal tempo delle repubbliche marinare, ci sono 67 miliardi di esposizioni negli Usa”, precisa. Ma cosa dirà Meloni?

Il premier non ha un mandato datole dalla Ue, ma i rapporti personali sono fondamentali per le grandi scelte, dice il sottosegretario che cita anche Silvio Berlusconi (“ci ha insegnato molto”), indica una possibile traccia per l’incontro (“lei può parlare in modo sincero per trovare un accordo buono per entrambi”), e come un allenatore di calcio dà lo schema di gioco (“bisogna rimanere lucidi e tranquilli, partendo dall’assunto che gli interessi occidentali sono unici”).

Parallelamente, e pur non avendo Meloni un mandato dichiaratamente europeo, ci sarà grande interesse per l’incontro, dal momento che Giorgia Meloni è il primo leader a visitare Trump dopo la sospensione dei dazi, ragion per cui puntualizza che in questa fase, può avere maggiore facilità rispetto ad altri a parlare in modo chiaro e sincero con l’alleato americano per trovare un accordo conveniente per entrambi”.

Ucraina

Non è secondario il tema della guerra in Ucraina, su cui le politiche del governo di Roma resteranno coerenti, garantisce, indipendentemente dal fatto che il presidente Usa possa avere una postura diversa rispetto al processo di pace: “La posizione italiana non cambierà. Non cambierà perché la nostra, come tutte le scelte che fa Giorgia Meloni e che fa questo governo, non sono delle scelte ideologiche ma scelte che vengono fatte in modo ponderato, seguendo l’interesse nazionale e quello che reputiamo essere l’interesse dell’Italia e dell’intera Europa”.

Difesa

Altro capitolo strategico del viaggio in Usa, oltre che delle interlocuzioni in seno all’Ue, quello che tocca la difesa, dove il sottosegretario annuncia che si arriverà al 2% del Pil in tempi brevissimi, magari nell’arco del 2025. “L’Italia vuole farsi carico di realizzare la colonna europea della Nato, di pari forza a quella statunitense. Se non arriveremo a questo saranno sempre gli Usa a dettare le regole”. Inoltre definisce prevedibile il fatto che gli Usa dicano che l’Europa deve farsi carico della propria difesa: “Non c’è libertà se qualcuno si fa carico della tua difesa, quella nazione avrà possibilità di ingerenza, anche su chi governa e chi no. Devi farti carico della tua difesa, come scritto nel programma del centrodestra, sottoscritto anche dagli alleati”. E circa le decisioni di un paese membro e molto attivo nel settore, come la Germania, Fazzolari aggiunge che “il loro riarmo non è un pericolo per i vicini, penso che il riarmo tedesco sia un valore aggiunto per l’intera Europa”.

Maggioranza

C’è spazio anche per un passaggio sulla politica interna, dove più di qualcuno prova ad incunearsi nei possibili dissapori tra alleati. Secondo Fazzolari i rapporti nella maggioranza “sono ottimi sia umani sia politici, non abbiamo un traguardo di anni ma sulle cose da fare”. Si parla anche di durata del governo e di alleanze, ma Fazzolari torna su un concetto più volte espresso anche dal presidente del consiglio quando dice che né Giorgia Meloni né altri hanno voglia di governare tanto per governare. “Finché ci saranno le condizioni si andrà avanti, quando non ci saranno più non c’è motivo per farlo”. La chiosa è: “Vogliamo fare grandi cose e lasciare quando avremo fatto queste cose e sempre a testa alta”.


×

Iscriviti alla newsletter