Geely, una delle principali case automobilistiche cinesi, ha deciso di prendere il largo. Come? Lanciando una offerta pubblica per delistare da Wall Street i titoli del marchio di auto elettriche Zeekr
Via da Wall Street. La nuova stagione di guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, porta in dote un nuovo disimpegno delle aziende cinesi dalla principale piazza finanziaria globale. Non è chiaro se ci sia di mezzo il pressing dei repubblicani sulla Sec, la Consob americana, per spingere al delisting 25 società cinesi quotate a New York. Fatto sta che Geely, una delle principali case automobilistiche cinesi, ha deciso di prendere il largo. Come? Lanciando una offerta pubblica per delistare da Wall Street i titoli del marchio di auto elettriche Zeekr che era stato quotato un anno fa e di cui detiene il 65,7%.
L’offerta è di 2,566 dollari cash per ogni azione Zeekr e di 25,66 dollari per ogni Ads (titoli di compagnie non americane che decidono di quotarsi in dollari) o in alternativa 1,23 nuove azioni Geely quotate a Hong Kong per ogni azione o 12,3 nuove azioni per ogni Ads. Il prezzo rappresenta un premio del 13,6% sulla chiusura degli Ads a New York di ieri e del 20% sulla media ponderata dei prezzi degli ultimi 30 giorni. Ora, secondo la nota della società, l’operazione intende migliorare la competitività delle attività del gruppo nei veicoli passeggeri grazie alla piena integrazione degli asset e delle risorse di Zeekr.
C’è da dire che le azioni di Zeekr hanno perso il 20% del loro valore quest’anno. Con l’obiettivo di competere meglio nel più grande mercato automobilistico mondiale, il produttore di veicoli elettrici ha recentemente acquisito una partecipazione del 50% in Lynk & Co, un altro marchio del gruppo Geely, formando per l’appunto il gruppo Zeekr. Tutto questo mentre, sul versante europeo, continua l’avanzata senza sosta di Byd, il principale produttore di auto elettriche cinesi.
In un mercato dove le auto elettriche spesso restano un sogno proibito per molti, Byd sta d’altronde riscrivendo le regole del gioco. In Cina, i modelli Byd costano quasi la metà rispetto all’Europa, basti vedere la rivale della Tesla Model 3 di QinL. Ma come fa l’azienda cinese a raggiungere prezzi così competitivi? La risposta è racchiusa in una strategia molto semplice: il controllo totale. Byd ha deciso di farsi tutto in casa, dalla produzione delle batterie al design dei componenti interni, e i risultati si vedono. Putroppo.