Antonio Palmieri, cofondatore e presidente della Fondazione Pensiero Solido, in occasione della prima edizione del Festival dell’Economia Circolare delle Competenze ci parla di un progetto che rimette al centro l’essere umano e punta a creare un dialogo costruttivo tra generazioni. Il 9 e 10 maggio a Milano 36 realtà si incontrano per mostrare pratiche concrete e modelli imitabili. Tutti i dettagli
Un progetto di comunicazione, di condivisione e di mobilitazione che rifiuta l’idea che l’Italia sia un Paese destinato a un inesorabile declino e quindi non si arrende al cinismo e alla rassegnazione e che scommette sul futuro e, di conseguenza, valorizza i giovani all’interno di un proficuo rapporto tra le generazioni. È con questa idea che la Fondazione Pensiero Solido ha lanciato “Economia Circolare delle Competenze” per raccontare con continuità i tanti esempi già in atto che dimostrano come solo la fiducia tra le generazioni e una leadership umanocentrica consentono di affrontare al meglio le grandi trasformazioni del nostro tempo. Come? “Senza prediche ma mostrando pratiche”, racconta il presidente Antonio Palmieri in questa conversazione con Formiche.net. Ecco tappe e dettagli dell’iniziativa.
Presidente Palmieri, in questi giorni che ci avvicinano alla prima edizione del Festival dell’Economia Circolare delle Competenze, molti si chiedono cosa si nasconda dietro questo nome. Può spiegarci in cosa consiste il progetto?
In estrema sintesi, “L’Economia Circolare delle Competenze” è un progetto di mobilitazione e di condivisione di iniziative che scommettono sul futuro perché mettono al centro i giovani all’interno di un proficuo rapporto tra le generazioni. Per competenze non intendiamo solo la formazione in senso stretto, ma comprendiamo lo scambio di esperienze, visioni e valori tra adulti e giovani, nel rispetto reciproco, e comprendiamo anche lo scambio tra organizzazioni. Da qui la “circolarità”.
In un contesto nazionale spesso caratterizzato da pessimismo, il vostro approccio sembra andare in controtendenza…
Pochi giorni fa un mio amico mi ha detto che la figlia 23enne vuole andare all’estero, perché qui non ha prospettive. È uno spreco e una ingiustizia. Vogliamo far vedere che anche in Italia, nonostante tutto, si può fare. Per questo presenteremo modelli imitabili, per convincere gli stakeholder e infondere nuova speranza negli adulti e nei giovani. Economia Circolare delle Competenze è il progetto di chi rifiuta l’idea che l’Italia sia un Paese destinato a un inesorabile declino. I problemi che abbiamo in Italia li conosciamo tutti. Economia Circolare delle Competenze è per chi non si arrende al cinismo e alla rassegnazione, ma prepara il futuro con fiducia e speranza, partendo da ciò che c’è e dal proprio desiderio di bene.
Il Festival si terrà il 9 e 10 maggio. Cosa possiamo aspettarci da questo evento?
Per quanto detto sopra, al Festival non faremo prediche, mostreremo pratiche. Nel pomeriggio di venerdì 9, dalle 17 alle 20, e sabato 10 maggio mattina, dalle 9.30 alle 13, a Parco Center non racconteremo i mali italiani né diremo che cosa si dovrebbe fare, ma faremo vedere in concreto ciò che già si fa nelle condizioni date. Lo faremo tramite la testimonianza delle 36 realtà partecipanti: grandi e piccole imprese, associazioni e fondazioni, realtà analogiche e digitali, profit e non profit, studiosi e comunicatori. Siamo convinti che le grandi trasformazioni in atto impongono di rimettere al centro l’essere umano. Questa è la chiave per affrontare il futuro con fiducia e successo. La storia ci insegna che si progredisce solo “abbracciando” il cambiamento, senza cedere alla paura e al pessimismo.
Quali benefici concreti porta questo approccio che definite “circolare”?
L’Economia Circolare delle Competenze riduce gli sprechi di talento e migliora l’occupabilità; valorizza le competenze, le conoscenze e le abilità; non disperde il patrimonio di esperienza accumulato ma lo rimette in circolo tramite il dialogo tra le generazioni; previene la dispersione del capitale umano ed è un antidoto alla fuga dei cervelli e al triste fenomeno dei Neet; favorisce l’innovazione attraverso la contaminazione di idee e di esperienze: è un approccio collaborativo che valorizza ogni persona.
In che modo voi applicate concretamente la circolarità nell’organizzazione e nello sviluppo del Festival?
Anche noi pratichiamo la “circolarità”, nel senso del saper collaborare con altri. Siamo nel programma della Milano Civil Week e gemellati con il Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASVIS. Avremo con noi nella mattinata e per metà pomeriggio del 9 maggio “Mondo innovazione”, evento del circuito di moneta complementare Linx dedicato alla circolarità, alle innovazioni, alla sostenibilità aziendale e alle startup. Presenteremo per la prima volta dal vivo al pubblico italiano la quinta edizione del “Barometro del Primo Impiego”, studio realizzato dall’Economic Graph di Linkedin che offre ai giovani una bussola per orientarsi, con informazioni aggiornate sui settori e le opportunità lavorative in crescita in Italia. La nostra volontà è creare connessioni e sinergie per massimizzare l’impatto di questo progetto.
Un’ultima domanda: a chi si rivolge principalmente questo Festival?
Il Festival si rivolge a tutti coloro che credono nel potenziale di crescita e innovazione del nostro Paese. È un invito aperto a imprenditori, educatori, giovani, professionisti e a tutti i cittadini che non credono che l’Italia sia un Paese finito e vogliono fare la loro parte, grande o piccola che sia. Volete essere con noi? Vi aspettiamo al Parco Center il 9 e 10 maggio… e in streaming qui su Formiche.net!