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Chi sono gli italiani ai vertici della International Democracy Union

Eletti i nuovi vicepresidenti della International Democracy Union, Carlo Fidanza e Antonio Giordano di Ecr/FdI e l’azzurra Deborah Bergamini. Meloni collegata in video: “L’alleanza con gli Usa? Restare divisi porta ad essere più deboli e più vulnerabili alle tempeste del nostro tempo. Preservare l’alleanza occidentale significa preservare la civiltà occidentale”

Preservare l’alleanza occidentale significa preservare la civiltà occidentale. Queste le parole con cui Giorgia Meloni ha accolto l’elezione di tre esponenti italiani del centrodestra a nuovi vicepresidenti della International Democracy Union (Idu). Si tratta della principale alleanza mondiale dei partiti di centrodestra, attualmente presieduta dall’ex primo ministro canadese Stephen Harper. In occasione dell’incontro a Bruxelles a cui il presidente del consiglio è intervenuta da remoto, sono stati eletti i nuovi vicepresidenti, Carlo Fidanza e Antonio Giordano di Ecr/FdI e l’azzurra Deborah Bergamini. Una buona opportunità per i partiti italiani di essere nella cabina di comando della Idu e anche un riconoscimento per il lavoro portato avanti in seno al governo di Roma.

Il messaggio di Meloni

“Sono molto orgogliosa di far parte della famiglia Idu, dove siamo rappresentati sia dal partito Ecr, che ho guidato fino a pochi mesi fa, sia da Fratelli d’Italia, attualmente al governo in Italia”, ha detto la premier e leader di FdI. “Sono immensamente orgogliosa del lavoro che l’Idu svolge da 42 anni, promuovendo e difendendo la libertà e la democrazia in tutto il mondo. Questa lotta, iniziata decenni fa, rimane oggi di fondamentale importanza. È ancora cruciale per noi avere a cuore le nostre democrazie e sostenere la nostra responsabilità di proteggere l’istituzione dall’autoritarismo”.

Secondo Meloni “ha un valore incommensurabile non solo per noi, ma soprattutto per tutti i nostri popoli” il ruolo dei partiti di centrodestra in tutto il mondo che collaborano attraverso questa piattaforma per dare forma a politiche che promuovono la crescita economica, la responsabilità personale e la sovranità nazionale. L’obiettivo è quello di “espandere la nostra rete e rafforzare la nostra cooperazione per diffondere meglio i nostri principi conservatori, contrastare l’influenza delle ideologie radicali e promuovere sfide pragmatiche come l’incertezza economica, l’instabilità geopolitica e la crisi dei valori”.

In questo senso, ha aggiunto, l’Idu assolve il compito di piattaforma vitale per questo scopo, riunendo il centrodestra globale per scambiare idee, imparare dai successi degli altri e rafforzare il nostro impegno comune per una società libera e giusta.

I valori nazionali

“Alcuni di voi – ha aggiunto – sapranno che di recente alcuni commentatori progressisti hanno descritto il mio messaggio come ‘nazionalismo occidentale’. Non amo particolarmente il termine ‘nazionalismo’ perché evoca un’affermazione aggressiva dei valori nazionali. Tuttavia, se passiamo dal nazionalismo al patriottismo, credo che questa descrizione diventi particolarmente adatta a ciò che intendo. Credo fermamente nell’Occidente e nella civiltà occidentale”. Non è secondo la premier solo un concetto geografico, bensì un’eredità di “valori e principi su cui è stato costruito il nostro mondo libero”. Un passaggio che invita a ricordare soprattutto in questo periodo, gravido di “tempi di tensione tra le due sponde dell’Atlantico, tensioni che attraversano i nostri continenti e le nostre famiglie politiche”. Di qui il suo invito: restare divisi porta ad essere più deboli e più vulnerabili alle tempeste del nostro tempo.

Il rapporto con gli Usa

Un passaggio che è propedeutico al grande tema legato alle alleanze con gli Stati Uniti, su cui Meloni è decisa: “Preservare l’alleanza occidentale significa preservare la civiltà occidentale, il nostro stile di vita e il legame tra Paesi come il mio, l’Italia, l’Europa e i nostri partner negli Stati Uniti. Un legame fondato sui valori della famiglia, su mercati liberi ed equi, sulla protezione della democrazia e delle libertà individuali. Approfondendo la nostra cooperazione, possiamo garantire un futuro in cui la nostra nazione rimarrà forte, sovrana e resistente alle pressioni esterne. Come leader del centrodestra, abbiamo la responsabilità di rimanere uniti, difendere la democrazia e costruire un futuro radicato nella libertà e nella prosperità”.

Fidanza e Bergamini

Secondo il capodelegazione di FdI nel Parlamento Europeo Carlo Fidanza l’elezione ai vertici dell’Idu è sì una soddisfazione personale, “ma soprattutto un’ulteriore conferma del protagonismo di Giorgia Meloni in Europa e nel mondo” e al contempo si rafforza così “la presenza a livello internazionale di Fratelli d’Italia e dei Conservatori Europei, un ulteriore attestato della nostra crescita a livello internazionale. Siamo oggi parte fondamentale di una famiglia che raggruppa i principali partiti di centrodestra, democratici e conservatori di tutto il mondo”.

Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, sottolinea che l’elezione di Bergamini è un prestigioso riconoscimento che premia la sua lunga esperienza, la passione e il costante impegno a favore dei valori del centrodestra liberale, democratico e moderata. “La sua nomina conferma il ruolo di primo piano che Forza Italia ricopre a livello internazionale, nel solco della tradizione europeista e atlantista che ci contraddistingue”.


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