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Putin, Xi e Kim. L’era delle grandi alleanze anti Usa vista dalle spie del Pentagono

La Defense Intelligence Agency prevede una crisi globale caratterizzata da guerre convenzionali e asimmetriche, soprattutto in Europa orientale. Le alleanze tra Russia, Cina, Iran e Corea del Nord si rafforzano, mentre la competizione tecnologica in intelligenza artificiale e guerra spaziale si intensifica

La Defense Intelligence Agency, nell’annuale Worldwide Threat Assessment, delinea un orizzonte di crisi protratto almeno fino al 2025, segnato da guerre convenzionali e asimmetriche in Europa orientale, da un rafforzamento delle intese militari tra Mosca, Pechino, Teheran e Pyongyang, e da un’accelerazione della competizione tecnologica (intelligenza artificiale, cyberspazio, capacità anti-satellite).

La Russia pronta a combattere fino al 2025

Secondo il rapporto dell’intelligence militare statunitense (che risponde al Pentagono), il leader russo Vladimir Putin considera il conflitto in Ucraina una “lotta esistenziale” contro l’Occidente, determinante per il futuro della sua leadership e il prestigio storico di Mosca. Nonostante le risorse impiegate da Kyiv e gli aiuti occidentali, il Cremlino (che nel 2025 investirà almeno 150 miliardi di dollari in difesa, pari al 40% del bilancio federale, con un incremento reale del 19% sul 2024) resta convinto di poter piegare la resistenza ucraina e di non affrontare direttamente la Nato in uno scontro convenzionale, puntando su azioni coperte (cyber, disinformazione, proxy).

Tra sabotaggi e cyber-attacchi

Il rapporto segnala come Mosca stia alternando operazioni coperte sul suolo europeo – incendi dolosi, sabotaggi, tentativi di omicidio – a campagne informatiche per minare il sostegno occidentale a Kyiv. Nel 2025 rimarrà alta la quota di aggressioni “soft-kill”, mentre il fronte ucraino si consuma sul terreno con perdite umane e materiali pesantissime (oltre 700.000 feriti e morti tra i russi, più di 10.000 carriarmati distrutti).

Il quadro d’insieme delle grandi potenze

L’agenzia descrive una rete di alleanze bilaterali in espansione. Pechino rafforza l’esercito (oltre 300 miliardi di dollari di spesa, portaerei e missili a lungo raggio) e intensifica le esercitazioni navali con la Russia, pur evitando forniture letali dirette. Teheran consolida i rapporti con Mosca e Pyongyang fornendo droni e missili, mentre la Corea del Nord di Kim Jong-un invia truppe e artiglieria per sostenere l’offensiva in Ucraina; in cambio riceve sistemi di difesa antiaerea e supporto tecnologico sulla deterrenza nucleare.

La corsa agli armamenti tecnologici

Intelligenza artificiale, biotecnologie, guerra spaziale e cyber diventano armi strategiche. La Cina di Xi Jinping possiede ormai oltre 1.000 satelliti (di cui 500 a fini intelligence, surveillance, reconnaissance) ed è pronta a schierarne megacostellazioni in competizione con Starlink. Anche Mosca investe in contromisure anti-satellite (laser, missili spaziali, jammer) e arricchisce il proprio arsenale nucleare tattico e strategico (fino a 2.000 testate complessive) .

Le nuove minacce per gli Stati Uniti

Oltre alla difesa missilistica diretta, Washington deve fronteggiare terrorismo islamista (Isis e Al-Qaida), e la penetrazione di mafie e cartelli sudamericani lungo il confine meridionale – dove persistono flussi migratori e trafficanti di fentanyl. Gli Stati Uniti, secondo l’agenzia, devono dunque allargare l’attenzione dai teatri convenzionali a scenari sottili ma molto concreti di attacco alla coesione interna.

Una competizione senza precedenti

Il documento dipinge un contesto di competizione strategica globale senza precedenti, caratterizzato da un inedito mix di guerra convenzionale, ibrida e tecnologica. Le grandi potenze si preparano a sfruttare ogni leva – economica, informativa, militare e cibernetica – per mettere in discussione l’ordine internazionale guidato dagli Stati Uniti. Alla luce di questa analisi, la robustezza degli alleati, la resilienza interna e l’innovazione tecnologica divengono priorità inderogabili per fronteggiare un mondo in rapido mutamento.

(Foto: US Air Force)


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