Per l´undicesimo anniversario degli attentati dell´11 settembre 2001 gli Stati uniti hanno scelto la discrezione. A differenza che negli anni scorsi, nessun politico di rilievo – nè il sindaco Michael Bloomberg nè altri – prenderanno la parola a New York mentre il presidente Obama e la moglie Michelle si raccoglieranno in silenzio prima nei giardini della casa bianca poi al memoriale del Pentagono. I vicepresidente Joe Biden andrà invece a Shanksville dove si schiantò il volo 93 dellla United Airlines. Ieri, proprio a Shanksville, ha parlato il ministro della difesa Leon Panetta che ha invitato gli americani a non dimenticare “i soldati che combattono e muoiono in Afghanistan”.
La principale cerimonia di commemorazione si terrà a Ground Zero, luogo in cui sorgevano le torri gemelle, dove saranno letti i nome delle circa 3000 persone uccise a New York, a Washington e a Shanksville, in Pennsylvanie.
Neanche la campagna elettorale si fermerà per l´11 settembre. L´ex presidente Clinton sarà oggi a Miami, in Florida.
Intanto ieri i talebani, alla vigilia dell´anniversario degli attentati dell´11 settembre 2001 che si celebra oggi hanno dichiarato che gli americani sono in pericolo in tutto il mondo e le forze degli Stati Uniti rischiano “una sconfitta totale” in Afghanistan. “L´anniversario dell´11 settembre è celebrato quest´anno in America in un momento in cui il paese rischia una sconfitta totale in Afghanistan, militare, politica, economica e in tutti gli altri settori, e proprio mentre impiega tutti i suoi mezzi per prolungare la sua guerra illegale”, hanno scritto i talebani in un comunicato, di cui riferisce il Centro di sorveglianza statunitense dei siti islamici.
Il comunicato, che porta la data di domenica, è stato redatto in lingua inglese. Nel testo si aggiunge che la guerra lanciata in Afghanistan “con il pretesto di una vendetta per l´incidente di settembre non ha alcuna base legale né etica”. E mentre gli Stati Uniti hanno dispiegato “grandi quantità di denaro e mezzi militari” nella guerra, “nessun americano deve sentirsi al sicuro ovunque nel mondo”.
I talebani giurano infine di volere difendere la loro patria e di volere proseguire la loro “lotta sacra” contro “l´invasore”. “L´Emirato islamico, l´11esimo anniversario dell´incidente di settembre, invita nuovamente i responsabili americani, i membri della loro coalizione e tutte le persone a mettere fine allo spargimento di sangue del popolo afgano oppresso con questo pretesto e a seguire il percorso della ragione invece di quello della tirannia e della stupidità”, si conclude nel comunicato.