Dall’adozione di un codice etico alla creazione di infrastrutture comuni, Mosca vuole sfruttare i Brics per sviluppare un’alternativa tecnologica al modello occidentale. Alternativa in cui la Russia gioca un ruolo da protagonista
Nel mezzo dell’intensificarsi della competizione per il primato nell’Intelligenza Artificiale, anche la Russia è determinata a ritagliarsi un posto da protagonista. Per il Cremlino l’IA rappresenta una delle colonne portanti della sua strategia a lungo termine per sfidare il dominio occidentale. Lo stesso Vladimir Putin nel 2017 aveva affermato che “chi sarà leader in questo campo diventerà il padrone del mondo”, anticipando un investimento politico e strategico deciso in questa direzione. Il concetto di sicurezza nazionale del 2021 enfatizza il ruolo delle tecnologie avanzate, mentre la strategia di politica estera del 2023 sottolinea l’importanza della crescita industriale dell’IA. Nel 2024, Mosca ha aggiornato la Strategia Nazionale per lo Sviluppo dell’IA fino al 2030, prevedendo programmi di ricerca e sviluppo per permettere alla Russia di conquistare una quota significativa del mercato globale.
Nonostante tre anni di sanzioni abbiano colpito duramente l’economia russa, provocato una massiccia fuga di cervelli e ridotto le capacità innovative del Paese, Mosca sta ora cercando un rilancio strategico alla sua ambizione. In un articolo pubblicato su DefenseOne, le analiste della Foundation for Defense of Democracies Ivana Stradner ed Emily Hester analizzano gli ultimi sviluppi della strategia di Mosca rispetto all’Ia.
Sottolineando come Mosca stia incentrando questo sforzo sul gruppo dei Brics, che nei mesi scorsi si è allargato fino ad includere anche Egitto, Etiopia, Indonesia, Iran e Emirati Arabi Uniti, aumentando così il peso economico complessivo del blocco fino al 35% del Pil mondiale. La governance dell’IA è stata posta al centro dell’agenda dei Brics attraverso l’istituzione di un Gruppo di Studio per sviluppare standard comuni. Secondo l’analisi della società moscovita Yakov and Partners, questo orientamento sta già producendo risultati concreti: le cento maggiori aziende dei Paesi Brics stanno abbandonando i modelli occidentali a favore di soluzioni cinesi, russe ed emiratine. Con un impatto economico potenziale per il blocco che viene stimato tra i 350 e i 600 miliardi di dollari entro il 2030.
E Putin vuole assumere un ruolo centrale in questa transizione. Al vertice Brics di ottobre 2024, è stata discussa l’implementazione di infrastrutture IA russo-cinesi nei Paesi del Global South per promuovere un ordine multipolare più equilibrato. Mosca ha anche lanciato una rete di cooperazione denominata “Brics AI Alliance”, che promuove ricerca congiunta e regolamentazione condivisa. Inoltre, la Russia ha proposto l’adozione del proprio Codice Etico per l’IA, già firmato da oltre 200 attori internazionali, come strumento per guidare la governance globale in questo settore.
Ma l’azione russa non si limita ai forum multilaterali. Mosca sta infatti consolidando collaborazioni bilaterali con attori ostili agli Stati Uniti: con la Cina, Mosca ha firmato una Dichiarazione Congiunta sull’IA, che prevede la creazione di un gruppo di lavoro congiunto per la regolamentazione, la cooperazione tra la Via della Seta Digitale cinese e i progetti digitali dell’Unione Economica Eurasiatica, e lo sviluppo di modelli IA comuni; mentre con l’Iran è stato firmato un Accordo di Partenariato Strategico per promuovere progetti congiunti in ambito tecnico e scientifico, esplicitamente orientato a neutralizzare gli effetti delle sanzioni statunitensi.
“I Brics stanno diventando un rifugio per attori maligni che collaborano e si coalizzano contro le sanzioni occidentali. Non è più un’organizzazione agli esordi, ma una coalizione in crescita che si oppone agli interessi degli Stati Uniti. Finora, l’America ha fatto affidamento sui controlli all’export di semiconduttori avanzati per ostacolare la capacità innovativa del suo principale rivale, la Cina. Washington deve alzare il livello dello scontro e applicare questi controlli all’esportazione a tutti i Paesi membri dell’Alleanza per l’IA del Brics. Ciò potrebbe rallentare l’innovazione tra gli avversari degli Stati Uniti e, allo stesso tempo, incentivare i membri Brics più neutrali e i ‘Paesi partner’ a prendere le distanze dall’organizzazione”, scrivono le autrici, “La Russia sta guadagnando terreno nella corsa all’IA grazie alla sua Alleanza con il Brics. Gli Stati Uniti hanno bisogno di una propria Alleanza per l’IA, una rete globale di democrazie affini, se vogliono mantenere la leadership. Oltre a rafforzare le capacità di ricerca e sviluppo, una simile coalizione potrebbe stabilire norme e leggi comuni sulla sicurezza dell’IA. La definizione di un quadro di governance internazionale per l’intelligenza artificiale rappresenta la prossima frontiera della competizione globale”.