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La prima volta Usa al tavolo dei volenterosi e il ruolo di Meloni

Con l’inviato speciale Kellogg anche i senatori Graham e Blumenthal. Si tratta della prima volta che gli Stati Uniti prendono parte al formato della Coalizione dei Volenterosi, in linea con quanto sin dall’inizio della creazione del gruppo è stato fortemente auspicato dall’Italia

L’altra faccia della conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si tiene a Roma attiene ad un punto geopolitico fondamentale, che va oltre progetti, infrastrutture o cantieri. Per la prima volta gli americani partecipano per alla riunione della coalizione dei volenterosi. E questo accade a Roma proprio in occasione della Conferenza sulla ricostruzione. Il riferimento è al fatto che l’Inviato Speciale del Presidente Trump per l’Ucraina, il Generale Keith Kellogg, che ha guidato la delegazione statunitense all’Ukraine Recovery Conference, siede assieme al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Presidente ucraino Zelensky e agli altri leader intervenuti a Roma, alla riunione della Coalizione dei Volenterosi che si tè tenuta a margine della Conferenza.

Con lui anche i senatori Graham e Blumenthal. Si tratta della prima volta che gli Stati Uniti prendono parte al formato della Coalizione dei Volenterosi, in linea con quanto sin dall’inizio della creazione del gruppo è stato fortemente auspicato dall’Italia. Un risultato che va messo in evidenza perché trattasi di primizia assoluta all’interno delle discussioni del gruppo che sta valutando come garantire all’Ucraina una prospettiva di pace e sicurezza. Così come osservato da Meloni nel suo intervento, gli sforzi dell’Ue “sono complementari a quelli dell’amministrazione statunitense nel costruire quella pace giusta e duratura che Kiev ha così spesso dimostrato di desiderare più di chiunque altro”. In questo senso l’unità occidentale è “fondamentale” proprio perché Mosca al contempo non mostra alcuna volontà di fare progressi. “Per questo motivo, oltre al necessario sostegno all’Ucraina, concordo sul fatto che dobbiamo anche aumentare la pressione su Mosca, in modo da raggiungere al più presto un cessate il fuoco che lasci finalmente spazio alla diplomazia”, ha aggiunto Meloni.

Lo stesso Kellogg ha detto apertamente (in tedesco) che “siamo qui con voi europei per l’Ucraina” rispondendo all’invito del cancelliere Friedrich Merz agli Stati uniti di essere a fianco degli europei in questa battaglia, suscitando il ringraziamento di Volodymyr Zelensky. “Sono felice che lei si sia unito a questo formato – ha detto rivolgendosi al generale – Porti i miei ringraziamenti al presidente Trump. I suoi segnali sono molto molto importanti, sono sicuro che in futuro potenzieremo insieme la coalizione dei Volenterosi”.

Una circostanza che è nata già in occasione dei precedenti incontri fra Donald Trump e Giorgia Meloni, quando il premier aveva messo in risalto l’importanza di procedere con un dialogo, costante e unito, delle due sponde dell’Atlantico al fine di trovare una soluzione al conflitto. Già lo scorso 23 maggio dopo la chiamata tra il presidente statunitense e il leader del Cremlino Vladimir Putin, il Premier britannico Keir Starmer, il Presidente francese Emmanuel Macron, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz e la Premier italiana Giorgia Meloni avevano parlato al telefono con il Presidente degli Stati Uniti, aprendo di fatto al risultato arrivato oggi alla Nuvola: che la crisi a Kyiv si risolverà in maniera sistemica, ovvero tramite il sostegno dell’Italia, insieme ai partner europei e occidentali, e agli sforzi della Casa Bianca.


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