Si moltiplicano le ipotesi di accordo tra Trump e Putin sul futuro della guerra in Ucraina. L’Ue spinge per l’indipendenza di Kyiv e apre a nuove sanzioni, Zelensky lancia l’allarme su nuovi attacchi e Orban fa un passo di lato
Tre giorni per disegnare i contorni diplomatici, geopolitici e anche umani di un dossier complesso e al contempo intrecciato alle partite per il futuro di Ue e Nato. In attesa del vertice di Ferragosto sull’Ucraina, le parti affilano le lame e si preparano ad una lunga discussione, proprio mentre gli sherpa discutono di “contropartite”, come la possibile divisione dei territori occupati, l’ingresso di Kyiv in Ue o Nato, il dossier-ricostruzione e i numeri dell’economia russa, in grosse difficoltà.
La posizione dell’Ue
È Kyiv a dover decidere il proprio futuro: questa la posizione dei leader Ue, ad eccezione dell’Ungheria, secondo cui l’obiettivo deve essere quello di una pace “giusta e duratura che salvaguardi anche la sicurezza europea”, inoltre “le armi devono tacere per consentire i colloqui” e “solo Kyiv può prendere decisioni sul destino dell’Ucraina”. Secondo il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, “è importante che Trump ascolti la voce europea, ed è positivo che la Germania la faccia sentire, gli europei hanno un peso notevole semplicemente perché hanno una posizione comune”. Grato per questa traccia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky secondo cui tale “approccio attivo può far raggiungere una pace dignitosa”.
Per Bruxelles, stando a quanto osservato nel consueto punto stampa dalla portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, qualsiasi considerazione su un possibile accordo, buono o cattivo, è semplicemente prematura e pura speculazione. “Quello che stiamo facendo ora è ribadire le nostre opinioni su cosa dovrebbe significare per l’ Ucraina raggiungere una pace duratura, e che qualsiasi decisione sull’Ucraina può essere presa con l’ Ucraina al tavolo, e semplicemente riconfermando il nostro sostegno”. Prima del vertice di ferragosto, inoltre, ci sarà un colloquio preliminare fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino a cui prenderà parte anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Guerra e sanzioni
Nel frattempo l’azione dell’Ue si impegna con il 19mo pacchetto di sanzioni contro Mosca, così come annunciato dall’alta rappresentante per la politica estera europea, Kaja Kallas, in occasione del meeting con i ministri degli Esteri europei. Sul punto si segnala il taglio delle previsioni di crescita russe da parte del Fondo monetario internazionale dall’1,5% allo 0,9%. Il deficit sale a 56 miliardi di euro a fine luglio, senza dimenticare che petrolio e gas crollano del 18,5%. Numeri significativi, dal momento che i prodotti energetici russi sono un terzo delle entrate complessive.
Qui Washington
Il Guardian riporta un certo fastidio del leader americano circa la volontà di Zelensky di voler proporre un referendum nazionale sul possibile accordo di pace che abbia al suo interno lo specifico riconoscimento del controllo russo sui territori occupati durante la guerra. “Mi ha un po’ infastidito il fatto che Zelensky dice che devo ottenere l’approvazione costituzionale – ha detto Trump – Ha l’approvazione per andare in guerra e uccidere tutti, ma ha bisogno dell’approvazione per fare uno scambio di territori. Perché ci saranno degli scambi di territori in corso”.
I distinguo ungheresi
“Ho deciso di condividere i motivi per cui non potevo sostenere la dichiarazione a nome dell’Ungheria”. Così sui social il premier ungherese Viktor Orban secondo cui la presa di posizione europea “tenta di stabilire le condizioni per un incontro a cui i leader dell’ Ue non sono stati invitati e il fatto che l’Ue sia stata lasciata ai margini è già di per sé triste”. Il leader ungherese prosegue spiegando che l’unica cosa che “potrebbe peggiorare la situazione è se iniziassimo a dare istruzioni dalla tribuna, diamo una possibilità incontro alla pace”.
Il fronte bellico
Ma mentre le diplomazie sono al lavoro, sul campo il conflitto non si ferma. L’esercito russo non si sta preparando a porre fine alla guerra, ha scritto sul suo canale Telegram Zelensky, “al contrario, è impegnato in movimenti che indicano la preparazione di nuove operazioni offensive. In tali condizioni, è importante che nulla minacci l’unità del mondo”. Lo dimostrano le notizie dal fronte, dove le forze russe hanno sfondato la linea di Donetsk per entrare a Pokrovsk, città-snodo strategico per i trasporti tra Donetsk la regione di Dnipropetrovsk. Secondo quanto riportato dal sito di intelligence open source ucraino Deep State su Telegram “la situazione è caotica ma il nemico ha trovato buchi della difesa e si sta infiltrandosi in profondità”.