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Studenti e governi sfigati? No, solo masochisti

Al di là dei toni, cosa pensare del contenuto dell’intervento del Vice-Ministro Martone sul laurearsi a 28 anni come cosa da “sfigati”?
 
Ci sono fior fiore di studi (vedi il bellissimo lavoro di Dan Ariely) sulla tendenza delle persone a procrastinare le loro decisioni, anche se sanno che ciò le danneggerà. Imporsi delle scadenze serve a poco, mostra Ariely. Se tali scadenze sono invece imposte dall’esterno e sono vincolanti, queste migliorano la performance.
 
Laurearsi a 28 anni non è da sfigati, è da masochisti. Perché nel farlo i laureandi 1) rendono il loro curriculum meno attraente per le imprese (mostrandosi lenti nel fare le cose) e 2) rinunciano ad entrare subito nel mondo del lavoro ed ad una maggiore remunerazione.
 
Che fare dunque? Semplice. Il Vice Ministro Martone si adoperi subito per parlare con il suo collega Profumo, Ministro dell’Università, ed introduca immediatamente il divieto di laurearsi fuori corso, come presente in quasi tutti i Paesi del mondo (vedi i tanto amati Stati Uniti).
 
Per farlo, basterà prevedere una modifica nei voti degli studenti universitari, che saranno costituiti da una media di tutti gli esami obbligatori da fare in un anno, voti che andranno da 0 al 30. Nessun docente avrà così diritto di veto sulla prosecuzione dello studio da parte dello studente. Solo se tale media sarà sotto il 18 lo studente dovrà ripetere l’anno (con tasse universitarie, tanto per aumentare gli incentivi a fare bene, più alte per studenti ripetenti).
 
Il risultato? Tanti studenti non più masochisti ma felici di avere fatto, miracolosamente la scelta giusta.
 
Un Governo che non adottasse questa ovvia norma sarebbe un Governo di sfigati? No, ma di masochisti sì!
 


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