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La giornata inglese di Monti

Bilancio positivo per la visita del Presidente del Consiglio italiano Mario Monti mercoledì 18 in Gran Bretagna.
Il Premier, a Downing Street con David Cameron, sottolinea che “tra Gran Bretagna e Italia, c´è cooperazione, condivisione dei valori, iniziative politiche e interesse profondo per l´Europa e anche per le soluzioni della crisi dell´eurozona”. Come “la visione del governo inglese secondo cui l´Europa deve sfruttare gli asset che ha nei mercati e le basi di questi asset. Ecco perché abbiamo rinnovato la nostra volontà di lavorare a un mercato unico e fare un passo avanti anche per quanto riguarda i servizi”.
 
In riferimento alla polemica suscitata dalla sua intervista al Financial Times con la Germania che si è affrettata a sentenziare che “l’Italia deve cavarsela da sola”, Monti puntualizza: “Non credo che i Paesi dell´eurozona che sono individualmente in difficoltà”, e “tra questi c´è l´Italia, abbiano niente da chiedere alla Germania” ma “non è questo il problema: c´è il problema di una governance dell´eurozona non adeguata, non all´altezza della sfida”.
Questione ribadita anche nella sua lezione alla London School of economics dove Monti è tornato a fare il “professore”.
 
Nella sua giornata londinese fitta di appuntamenti, c’è anche il tempo per la sua azione da ambasciatore e garante dell’Italia alla City dove ha illustrato l´azione del suo esecutivo contro la crisi a oltre 100 investitori internazionali e per incontrare il leader laburista Ed Milliband.
E sulle colonne del Financial Times che nel giorno della visita pubblica la versione integrale della sua intervista, “il rivoluzionario di passaggio”, così viene definito dal quotidiano britannico, si augura che “l’Italia diventi un Paese noioso”.


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