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Scambio di accuse sui droni in Polonia. Cosa è stato detto

La violazione dello spazio aereo polacco con droni ha scatenato un acceso scambio di accuse, con Varsavia che punta il dito contro Mosca, la quale attribuisce l’incidente a Kyiv. Il caso solleva timori su una possibile escalation e porta analisti e governi occidentali a discutere nuove sanzioni, maggiore presenza Nato sul fianco orientale e una difesa aerea estesa fino all’Ucraina

A poco più di ventiquattr’ore di distanza dalla violazione dello spazio aereo polacco da parte di alcuni droni russi, si accumulano le reazioni espresse al riguardo. A partire da quella del presidente statunitense Donald Trump, che poco prima di intrattenere un colloquio con il suo corrispettivo polacco Karol Nawrocki ha pubblicato un post su Truth che recitava le seguenti parole: “Perché la Russia viola lo spazio aereo polacco con i droni? Ci risiamo!”. Il colloquio, parte di una serie di consultazioni tenute con tutti gli alleati, è stato definito dal presidente Nawrocki come una conferma “dell’unità degli alleati”.

Sempre lato polacco, il vice primo ministro e ministro degli Esteri Radosław Sikorski ha affermato che i droni russi hanno “deliberatamente preso di mira” la Polonia, denunciando le “menzogne e le smentite” della Russia. “Il Cremlino sta nuovamente prendendo in giro gli sforzi di pace del presidente Trump”, ha affermato. “La Polonia, l’Ue e la Nato non si lasceranno intimidire e continueremo a sostenere il coraggioso popolo ucraino. È ora che la leadership russa capisca che il tentativo di ricostruire l’ultimo impero europeo è destinato al fallimento”, ha aggiunto.

Nel frattempo, anche da parte russa sono arrivate delle reazioni ufficiali. “Preferiremmo non commentare in alcun modo. È al di fuori della nostra area di competenza”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale Tass; Peskov ha poi aggiunto che i leader dell’Ue e della Nato accusano “quotidianamente” la Russia di varie provocazioni, “il più delle volte senza nemmeno cercare di presentare alcuna argomentazione”.

Andrei Ordash, incaricato d’affari russo a Varsavia, ha invece dichiarato fuori dal ministero degli Esteri polacco che “una cosa è certa: questi droni sono arrivati dal lato ucraino… Non è stata fornita alcuna prova a sostegno dell’affermazione secondo cui questi droni sarebbero di origine russa”. Una tesi sposata anche dal ministero della Difesa russo, secondo cui i droni che avrebbero attraversato il confine con la Polonia avevano un’autonomia di volo massima non superiore a 700 chilometri, suggerendo che i droni lanciati dalla Russia non avrebbero potuto raggiungere la Polonia. “Ciononostante, siamo pronti a tenere consultazioni con la Polonia su questo argomento con il ministero della Difesa polacco”, ha concluso.

“Questa incursione segna una significativa escalation con implicazioni potenzialmente di vasta portata non solo per la Polonia, ma anche per la sicurezza europea in senso più ampio”, ha dichiarato l’analista dell’Eurasia Group, Tinatin Japaridze, al Moscow Times, “Violando lo spazio aereo polacco, la Russia sta chiaramente mettendo alla prova le difese della Nato e cercando di mettere in luce eventuali divisioni all’interno dell’alleanza, in particolare alla luce dei persistenti dubbi sulla determinazione degli Stati Uniti”.

Una provocazione che non può essere lasciata senza risposta. “Se l’Occidente non risponderà con forza a questo attacco, Putin avrà ottenuto un doppio successo strategico. Il suo obiettivo è quello di creare una crisi di fiducia che potrebbe paralizzare l’unità della Nato e la credibilità della sua posizione di deterrenza. Se avrà successo, avrà profondamente indebolito la sicurezza dell’Ucraina”, commenta Ian Brzezinski, senior fellow presso lo Scowcroft Center for Strategy and Security ed ex-vicesegretario alla Difesa degli Stati Uniti per la politica europea e della Nato, “È fondamentale che l’Alleanza risponda in modo deciso per negare tale successo attraverso un proprio doppio colpo, che rafforzi la propria posizione deterrente e la difesa dell’Ucraina. Gli alleati della Nato e i suoi partner dovrebbero imporre una serie di sanzioni severe volte a colpire duramente l’economia russa. In ambito militare, gli Stati Uniti e gli altri principali alleati dovrebbero rafforzare la loro presenza militare negli Stati in prima linea della Nato, sia con capacità difensive che offensive. Tale coalizione dovrebbe estendere le sue operazioni di difesa aerea allo spazio aereo ucraino, se non altro per difendere il territorio dell’Alleanza”.

 


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