Skip to main content

Cosa dice la carta degli intenti del Pd

Risanamento, riforma della politica e integrazione europea saranno i “tre compiti decisivi del prossimo Parlamento”. E´ quanto si legge nella ´Carta d´intenti presentata questa mattina da Pier Luigi Bersani: “Il prossimo Parlamento e il governo che gli elettori sceglieranno avranno tre compiti decisivi. Dovranno guidare l`economia fuori dalla crisi rimettendola salda sulle gambe. Dovranno ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dai principi della Costituzione. Dovranno rilanciare – in un gioco di squadra con le altre nazioni e i loro governi – l`unità e l`integrazione politica dell`Europa”.
 
“L´Italia ce la farà – recita il testo presentato dal Pd – se ce la faranno gli italiani. Se il paese che lavora, o che un lavoro lo cerca, che studia, che misura le spese, che dedica del tempo al bene comune, che osserva le regole e ha rispetto di sé, troverà un motivo di fiducia e di speranza. L`Italia perderà se abbandonerà l`Europa e si rifugerà nel suo spirito corporativo, se prevarrà l`interesse del più ricco o del più arrogante. Se speranza e riscatto non saranno il capitale di un popolo ma scialuppe solo per i furbi e i meno innocenti”.
 
Accordo con il centro moderato
La prossima sarà una “legislatura costituente”, sia per l´Italia che per l´Europa e per questo il Pd vuole un accordo con il “centro moderato – ha commentato Bersani – Anche per l´Europa, infatti, la prossima sarà una legislatura costituente in cui il piano nazionale e quello continentale saranno intrecciati stabilmente”.
“Una legislatura – prosegue il documento Pd – nella quale dovrà rivivere l´orizzonte ideale degli Stati Uniti d´Europa. Qui vive la ragione che ci spinge a cercare un accordo di legislatura con le forze del centro moderato. Collocare il progetto di governo italiano nel cuore della sfida europea significa essere alternativi alle regressioni nazionaliste, antieuropee e populiste, da sempre incompatibili con le radici di un´Europa democratica, aperta, inclusiva”.
 
La ´Carta d´intenti´ presentata oggi è rivolta ai progressisti, ma anche ai democratici, ai movimenti e a una “sinistra di governo”. Nel documento si legge: “Cerchiamo un patto con le forze politiche democratiche, progressiste e di una sinistra di governo, con movimenti e associazioni, con amministratori, con ogni persona e personalità che voglia contribuire a un progetto per uscire da una crisi senza eguali nella nostra memoria. Una crisi che affrontiamo con la zavorra di un debito pubblico da ridurre drasticamente e che richiederà scelte responsabili, di rigore e allo stesso tempo di enorme coraggio”.
Per il Pd “bisogna vedere i problemi e insieme cogliere le occasioni. L`Italia è in grado di farlo ma deve avere più fiducia nei suoi mezzi e meno paura del viaggio che dobbiamo fare. Non è più tempo di “contratti”, promesse, sogni appesi a un filo. Adesso è tempo di ripartire. Perché il peggio può essere alle nostre spalle. Se lo vogliamo”.
 
Parlamento rafforzato
In materia di riforme istituzionali il Pd è favorevole ad un “parlamentarismo rafforzato” in cui il presidente della Repubblica abbia una funzione di equilibrio. Così ha spiegato Bersani: “Siamo favorevoli a un sistema parlamentare semplificato e rafforzato, con un ruolo incisivo del governo e la tutela della funzione di equilibrio assegnata al presidente della Repubblica”. Inoltre, “riformuleremo un federalismo responsabile e bene ordinato che faccia delle autonomie un punto di forza dell´assetto democratico e unitario del Paese”.
 
Il lavoro al centro
Il “cuore” del progetto del Pd è “rimettere al centro la dignità del lavoratore” e per farlo bisogna “riconoscere la nuova natura del conflitto sociale”.
“Fulcro di quel conflitto – si legge nel documento – non è più solo l´antagonismo classico tra impresa e operai, ma il mondo complesso dei produttori, cioè delle persone che pensano, lavorano e fanno impresa”.
Insomma, “la battaglia per la dignità e l´autonomia del lavoro, infatti, riguarda oggi il lavoratore precario come l´operaio sindacalizzato, il piccolo imprenditore o artigiano non meno dell´impiegato pubblico, il giovane professionista sottopagato al pari dell´insegnante o del ricercatore universitario”.
 
Sanità, sicurezza, scuola, ambiente beni comuni
Alcuni settori sono “indisponibili alla pura logica del mercato”, su “sanità, istruzione, sicurezza e ambiente” per il Pd non ci può essere “né povero, né ricco”.
Nella ´Carta d´intenti´ si legge che “l´energia, l´acqua, il patrimonio culturale e del paesaggio, le infrastrutture dello sviluppo sostenibile, la rete dei servizi di welfare e formazione, sono beni che devono vivere in un quadro di programmazione, regolazione e controllo sulla qualità delle prestazioni”.
“Per tutto questo – prosegue il Pd – introdurremo normative che definiscano i parametri della gestione pubblica o, in alternativa, i compiti delle autorità di controllo a tutela delle finalità pubbliche dei servizi. In ogni caso non può venir meno una responsabilità pubblica dei cicli e dei processi, che garantisca l´universalità di accesso e la sostenibilità nel lungo periodo. La difesa dei beni comuni è la risposta che la politica deve a un bisogno di comunità che è tornato a manifestarsi anche tra noi. I referendum della primavera del 2011 ne sono stati un´espressione fondamentale”.
 
Coppie omosessuali
Se il Pd andrà al Governo darà un “riconoscimento giuridico” alle coppie gay. Nella ´Carta d´intenti´ si precisa: “Daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico”. Il Pd, inoltre, assume “l´impegno a perseguire il contrasto verso ogni violenza contro le donne e a una legge urgente contro l´omofobia”.
 
Il sostegno a Monti
Il Pd sosterrà Monti fino alla fine della legislatura, anche se è pronto ad ogni evenienza: “Sosteniamo Monti, anche caricandoci di responsabilità che non sono nostre, guardiamo alla conclusione naturale di questa legislatura e quindi vogliamo avviare un percorso di alternativa non a Monti ma alle destre, che hanno sfibrato nel profondo le energie del Paese”, ha chiarito il leader del Pd.
Il Pd sarà leale con Monti, ma lo sosterrà con le proprie idee, dicendo quello che non va, come per esempio sugli esodati: “Noi del Pd siamo pronti ad ogni evenienza naturalmente, ma vogliamo dare il nostro passo e terremo il nostro passo, mentre sosteniamo con le nostre idee questa fase di transizione, in quel che ci piace e in quel che non ci piace – e ci sono cose che non ci piacciono, a cominciare dalla vicenda degli esodati alla quale va dato rimedio assolutamente”.
 
Leggi antitrust
Il Pd ritiene “essenziali norme stringenti in materia di conflitto d´interessi”. Nella ´Carta d´intenti´ si parla anche di “legislazione antitrust e libertà dell´informazione, secondo quei principi liberali che la destra italiana disconosce”.


×

Iscriviti alla newsletter