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L’elettrico arretra, l’ibrido corre. La possibile beffa per la Cina secondo Goldman Sachs

Nei prossimi anni l’alimentazione ibrida, che concilia benzina con elettrico, potrebbe superare per vendite il motore green per eccellenza. Tutto a discapito della Cina che con Byd sta puntando alla disintegrazione dei mercati concorrenti

E se l’auto elettrica stesse arretrando? Se il mito della batteria non fosse così granitico? Ai tempi della grande avanzata cinese, proprio sul terreno dell’auto elettrica, Goldman Sachs raffredda gli entusiasmi e fa intendere come la partita tra i motori di ultima generazione, e l’ibrido lo è, sia tutt’altro che chiusa. Come spiega la banca d’affari americana in un report, è in atto a livello globale un aumento dell’adozione dei veicoli ibridi, a fronte di un rallentamento della diffusione delle vetture elettriche.

Secondo Kota Yuzawa, di Goldman Sachs Research, l’adozione dei veicoli elettrici dovrebbe rallentare a causa dei cambiamenti normativi, a vantaggio dei veicoli ibridi. In questo nuovo contesto, le case automobilistiche tradizionali potrebbero aumentare i propri profitti vendendo una combinazione di veicoli a benzina e ibridi, più redditizi. Si prevede che i veicoli elettrici rappresenteranno il 25% delle vendite globali nel 2030, in calo rispetto alla precedente previsione del 28%. Il team di Yuzawa ha anche ridotto la previsione della quota di vendita dei veicoli elettrici nel 2040 dal 59% al 52% e ha, invece, aumentato la previsione della quota di mercato dei veicoli ibridi.

Di qui una previsione. I margini in Nord America per le principali case automobilistiche statunitensi e asiatiche potrebbero aumentare di 2-3 punti percentuali, aggiungendo tra i 15 e i 22 miliardi di dollari. “Riteniamo che il contemporaneo ridimensionamento dei motori a benzina e l’aumento delle vendite di veicoli ibridi nel mercato statunitense abbiano portato a una più tonica domanda di veicoli ibridi”, si legge nel report. Per la Cina, comunque, non è un’ottima notizia, dal momento che Pechino punta tutto, o quasi, sull’elettrico.

Oggi in Cina c’è un unica casa automobilistica in grado di mettere in pratica l’ambizione di Xi Jinping di fagocitare le industrie occidentali. Ed è proprio Byd che, grazie a un sostegno pubblico senza precedenti, può vendere ogni vettura a prezzi scontati, dentro o fuori la Cina fa poca differenza. Ma se Byd può vendere auto elettriche a prezzi al di sotto del mercato è solo ed esclusivamente grazie ai generosi sussidi concessi da Pechino. Senza quei soldi, anche l’industria del Vecchio continente avrebbe maggiori possibilità di resistere alla marea cinese. E se, alla fine, l’elettrico si rivelasse un bluff, come fa intendere Goldman Sachs? Bella beffa per il Dragone.


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