Stati Uniti e Ucraina avviano un fondo congiunto da 150 milioni di dollari per sviluppare il settore minerario e attrarre investimenti privati. La creazione del fondo congiunto si inserisce nell’intesa sui minerali tra Stati Uniti e Ucraina, che lega risorse naturali e investimenti alla stabilità del Paese
L’accordo sui minerali tra Stati Uniti e Ucraina sembra cominciare ad assumere una forma concreta. Washington avrebbe infatti stanziato 75 milioni di dollari per la creazione di un fondo congiunto, in cui anche Kyiv verserà una somma equivalente a quella della controparte americana. L’investimento di 150 milioni di dollari fornirà il capitale iniziale del fondo, ma la maggior parte dei suoi contributi futuri dovrebbe provenire da Kyiv. In base all’accordo, metà dei ricavi che il governo ucraino ricava dall’estrazione di minerali e dalla vendita di licenze confluirà nel fondo. I profitti saranno poi reinvestiti nell’economia ucraina, con gli Stati Uniti che ne rivendicano una parte come un “rimborso” per gli aiuti forniti in passato dagli Stati Uniti.
“Con l’impiego di questo capitale iniziale, miriamo a catalizzare gli investimenti del settore privato in Ucraina attraverso gli investimenti del fondo, per ricostruire infrastrutture critiche, sbloccare risorse naturali e generare prosperità economica per gli Stati Uniti e l’Ucraina”, ha dichiarato in un comunicato Conor Coleman, responsabile degli investimenti presso la U.S. International Development Finance Corporation, l’agenzia governativa responsabile della gestione degli investimenti in questione da parte statunitense. Dal canto suo, il primo ministro ucraino Yulia Svyrydenko ha dichiarato in un comunicato che L’investimento statunitense “è un segno di fiducia e di impegno a lungo termine dei nostri partner”, ribadendo che “gli investimenti americani possono essere una garanzia di sicurezza sia per l’Ucraina che per le imprese americane in Ucraina”.
Kyiv stima di realizzare tre progetti su larga scala entro la fine del prossimo anno. “I partner americani stanno prestando particolare attenzione ai progetti relativi al gas”, ha affermato il ministro dell’Economia Oleksiy Sobolev, aggiungendo che tali progetti potrebbero essere realizzati più rapidamente rispetto a quelli legati all’esplorazione mineraria.
Sul New York Times, Constant Mehehut nota come il flusso di denaro del governo statunitense verso i minerali, gli idrocarburi e le relative infrastrutture dell’Ucraina potrebbe contribuire a rassicurare gli investitori privati e ad attrarre il capitale necessario per sostenere l’economia di guerra del Paese, oltre a sottolineare la nuova natura “mercantile” dell’alleanza tra Stati Uniti e Ucraina sotto la presidenza Trump. “Mentre l’amministrazione Biden ha speso decine di miliardi di dollari per aiutare Kyiv, Washington ora si concentra sulle opportunità di profitto attraverso investimenti e vendite. Fornisce armi all’Ucraina solo attraverso acquisti facilitati da un sistema di approvvigionamento sostenuto dalla Nato che utilizza fondi europei”.
L’accordo sui minerali è stato firmato lo scorso maggio dopo una trattativa che è durata mesi, e che ha visto episodi di profondo contrastato tra i leader dei due Paesi. Simbolico in questo senso è stato l’incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump, J.D. Vance e Volodymyr Zelensky, organizzato proprio per firmare l’accordo sui minerali e risultato invece in un vero e proprio scontro in diretta televisiva tra i tre esponenti politici.