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Lockheed svela Vectis, il drone stealth che affianca i piloti umani

Lockheed Martin ha annunciato Vectis, un drone stealth progettato per affiancare i caccia tradizionali in missioni complesse. Capace di operare in autonomia e di svolgere compiti rischiosi al posto dei piloti umani, rappresenta un esempio dei sistemi collaborativi destinati a influenzare la futura generazione di aerei da combattimento

Negli ultimi anni la tecnologia dei droni militari ha subito un’accelerazione significativa, modificando il concetto tradizionale di difesa aerea. Recentemente, Skunk works, la divisione di Lockheed Martin nota per i progetti avanzati e riservati, ha annunciato il Vectis, un velivolo senza pilota. Questo drone è pensato per operare in sinergia con i caccia tradizionali, integrando capacità stealth, flessibilità operativa e funzioni multi-missione.

Il Vectis e le sue capacità operative

Il Vectis appartiene alla categoria dei Collaborative combat aircraft di gruppo 5, droni di grandi dimensioni in grado di operare ad altitudini superiori ai 5.500 metri e con un peso massimo al decollo stimato superiore ai 600 chilogrammi. La piattaforma è stata progettata seguendo l’Agile drone framework, un approccio che privilegia modularità, sistemi aperti e interoperabilità, permettendo al velivolo di adattarsi a scenari operativi diversi. Tra le missioni previste ci sono combattimento aria-aria, attacco aria-terra, supporto elettronico e attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione. Dal punto di vista progettuale il Vectis presenta una configurazione senza coda, ala a lambda e muso affusolato, con soluzioni per ridurre la firma radar e infrarossa. Anche prese d’aria e scarichi sono sagomati per limitare la traccia termica. Pur rimanendo riservati i dati su autonomia e velocità, gli esperti stimano un raggio operativo di oltre 1.000 chilometri e velocità simili a quelle dei jet da addestramento avanzato. La piattaforma è inoltre concepita per essere facilmente aggiornata con sensori e armamenti diversi, garantendo flessibilità in scenari differenti.

Il ruolo dei droni gregari nella nuova generazione di aerei

Il concetto di droni gregari, che il Vectis rappresenta, si inserisce nella cosiddetta sesta generazione di aerei da combattimento. Questi sistemi sono progettati per operare insieme ai caccia pilotati, assumendo compiti come scorta, soppressione di difese aeree nemiche e rilevamento di obiettivi in situazioni ad alto rischio. Dovranno funzionare come estensione dei piloti umani, aumentando la capacità operativa senza esporre direttamente gli equipaggi. Le manovre autonome e la cooperazione in tempo reale con altri assetti creano un ecosistema tattico nuovo, in cui le decisioni sul campo possono essere condivise tra sistemi automatizzati e piloti. In prospettiva futura i droni gregari potrebbero gestire autonomamente alcune fasi di ingaggio, lasciando agli esseri umani il comando strategico e la supervisione finale.

Il Vectis rappresenta un esempio di come l’industria della difesa stia combinando intelligenza artificiale, stealth avanzata e modularità operativa. Con un primo volo previsto intorno al 2027, il drone conferma l’interesse nel testare piattaforme autonome che possano affiancare i piloti umani. La sua introduzione offre spunti per comprendere meglio l’evoluzione dei sistemi aerei collaborativi, più che per segnare un cambiamento immediato nella guerra aerea. I droni gregari come il Vectis rimangono strumenti di supporto strategico e operativo, la cui effettiva rilevanza sarà determinata dal modo in cui verranno integrati nei futuri scenari tattici.


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