Il gruppo elettrico guidato da Flavio Cattaneo ha collocato un bond da 4,5 miliardi sul mercato americano, incontrando una domanda tre volte superiore l’offerta. I proventi dell’emissione saranno utilizzati per finanziare l’ordinario fabbisogno del gruppo, incluso il rifinanziamento del debito in scadenza
Una risposta di mercato decisamente convincente, per un collocamento record. Enel Finance International, società finanziaria controllata da Enel, ha lanciato un bond multi-tranche rivolto agli investitori istituzionali nei mercati Usa e internazionali per un importo complessivo di 4,5 miliardi di dollari, equivalenti a circa 3,8 miliardi di euro.
L’emissione, garantita da Enel, informa una nota del gruppo elettrico guidato da Flavio Cattaneo, ha ricevuto richieste di sottoscrizione in esubero per circa tre volte, con ordini complessivi per un importo pari a circa 14,4 miliardi di dollari. “La dimensione dell’operazione, che ad oggi rappresenta il più grande collocamento del 2025 da parte di una utility europea, nonché la domanda e le condizioni economiche conseguite, rappresentano il riconoscimento da parte del mercato della solidità e credibilità del piano strategico di gruppo e della sua puntuale esecuzione” sottolinea Enel.
Nel dettaglio, l’emissione, che ha una durata media di circa 12 anni, presenta un costo medio equivalente in euro di circa il 3,6%. Si prevede che i proventi dell’emissione siano utilizzati per finanziare l’ordinario fabbisogno del gruppo, incluso il rifinanziamento del debito in scadenza. Lo scorso febbraio, la stessa Enel Finance International, aveva collocato presso investitori istituzionali un sustainability-linked bond in tre tranche per un totale di 2 miliardi di euro. E incontrando ordini finali per cinque miliardi.
Da fonti di mercato vicine all’operazione, poi, risulta che Enel abbia proposto al mercato un bond della size di circa 2 miliardi di dollari con rendimento medio di circa il 4,5%. Ricevendo una domanda di 12 volte superiore all’offerta (circa 24 miliardi) Enel avrebbe ricalibrato i termini del collocamento, guadagnando quasi un punto percentuale sul rendimento, passato dal 4,5% al 3,6 %, aumentando al contempo la size a 4,5 miliardi di dollari e ricevendo comunque ordini di circa 3 volte superiore alla “nuova” offerta.