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Pacifisti e Cgil, l’appello per la pace deve andare ad Hamas. L’opinione di Mayer

I manifestanti pro-pal potrebbero lanciare un invito ad Hamas a rilasciare gli ostaggi e favorire la pace assumendo finalmente un atteggiamento costruttivo che favorisca nel più breve tempo possibile la cessazione delle ostilità

Papa Leone XIV ha definito il piano per il cessate il fuoco a Gaza realistico e ha espresso la speranza che Hamas lo accetti. Questo auspicio del Pontefice è condiviso dai movimenti pacifisti e dalla Cgil? In caso affermativo le manifestazioni e lo sciopero per Gaza dovrebbero concentrarsi su un obiettivo prioritario: lanciare un forte appello ad Hamas perché cerchi un compromesso e non continui ad assumere posizioni fondamentaliste improntate alla tradizionale ideologia della morte e del martirio.

In queste ore all’interno del raggruppamento palestinese è in corso una complicata dialettica tra posizioni diverse che impegna sia i leader militari all’interno della Striscia sia i loro rappresentanti in Qatar e in altri Paesi stranieri. Dalle indiscrezioni emergono tre punti di vista: a) accettazione dell’ accordo con l’ aggiunta di permanenti garanzie internazionali di sicurezza per i leader di Hamas che andranno in esilio a Doha o in altre nazioni; b) opposizione netta al piano sulla scia del rifiuto già espresso dalla Jihad islamica; c) richiesta di modifica dei punti relativi al ritiro graduale delle truppe israeliane e al disarmo delle Brigate Al Qassam sulla base di una “sottile” quanto pretestuosa distinzione tra armi offensive e difensive.

Per quanto riguarda l’esilio dei dirigenti di Hamas in Qatar Trump ha già firmato un ordine esecutivo che offre le più ampie garanzie di sicurezza all’ Emirato. In questa cornice i manifestanti pro-pal potrebbero lanciare un invito ad Hamas a rilasciare gli ostaggi e favorire la pace assumendo finalmente un atteggiamento costruttivo che favorisca nel più breve tempo possibile la cessazione delle ostilità. Vedremo cosa succederà, ma sarebbe davvero paradossale se, viceversa fossero proprio i pacifisti ad opporsi e a boicottare un piano di pace che registra un consenso internazionale vastissimo: dagli Stati Uniti alla Cina e all’ Unione europea, dal Vaticano all’ Autorità Palestinese, dal Qatar all’ Arabia Saudita, dagli Emirati alla Turchia, dal Pakistan all’ Indonesia.


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