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Sport e inclusione, Bebe Vio e Alessandro Onorato a tu per tu. Le foto di Pizzi

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Ottavia Landi
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Flavia Giacobbe
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Bebe Vio e Alessandro Onorato
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Bebe Vio e Alessandro Onorato
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Alessandro Onorato, Bebe Vio, Flavia Giacobbe
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Bebe Vio
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Bebe Vio e Alessandro Onorato
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Bebe Vio e Alessandro Onorato
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Bebe Vio e Riccardo Sessa
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Bebe Vio e Riccardo Sessa
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Bebe Vio a Flavia Giacobbe
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Luca Sbardella e Bebe Vio
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Flavia Giacobbe, Luca Sbardella e Bebe Vio
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Alessandro Onorato e Bebe Vio
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Bebe Vio
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Flavia Giacobbe e Alessandro Onorato
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Flavia Giacobbe e Luca Sbardella
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Flavia Giacobbe e Riccardo Sessa
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Flavia Giacobbe e Alessandro Onorato
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Luca Sbardella
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Luca Sbardella
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Ottavia Landi
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Ottavia Landi
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Silvia Grassi e Bebe Vio
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Riccardo Sessa

Lo sport come strumento di inclusione, affermazione e libertà. Questo il filo conduttore dell’incontro Oltre le barriere. Sport e inclusione che si è svolto al Circolo degli Esteri di Roma, promosso da Formiche in collaborazione con art4sport e SuperJob. Protagonisti dell’evento sulle rive del Tevere, la campionessa paralimpica Bebe Vio Alessandro Onorato, Assessore allo Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, il cui confronto è stato moderato da Flavia Giacobbe, direttore di Formiche. Tema centrale, accogliere la disabilità, senza averne paura e su come rendere l’attività sportiva sempre più accessibile, anche alle fasce più deboli. Tra i presenti, anche Luca Sbardella, deputato di Fratelli d’Italia, Ottavia Landi, presidente di SuperJob e l’ambasciatore Riccardo Sessa.

“Lo sport mi ha insegnato che tutto è possibile, nonostante le mie paure, le mie paranoie. Far vedere la disabilitá come una cosa normale, questa è la vera vittoria. Tanti disabili arrivano nello sport con tanta paura addosso, poi però se quella paura si vince allora tutto diventa normale. Il problema delle infrastrutture per disabili nello sport esiste. Se una famiglia non ha i soldi per, faccio un esempio, una carrozzina da scherma, allora quello sport un disabile non puó praticarlo. Per questo la Bebe Vio Academy vuole far si che molti bambini che hanno disabilitá possano allenarsi”, ha spiegato Vio.

Mentre per l’assessore Onorato “dobbiamo capire che tipo di Paese vogliamo. Con il Pnrr stiamo vedendo un po’ di luce. Il punto è che lo sport è diventato un lusso vero: 30 anni fa si giocava nel cortile, oggi le famiglie lavorano e non si possono lasciare i bambini nel cortile. Ecco allora che bisogna permettere ai ragazzi di allenarsi in impianti accessibili. Bebe è un esempio positivo, un inno alla resilienza. Quello di Bebe è un esempio positivo, che dá speranza. Oggi piú che mai abbiamo la consapevolezza che lo sport è un antidepressivo eccellente. Ma va reso accessibile a tutti, perché spesso fare un’attivitá costa troppo”.

(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)


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