Forse l’Italia è davvero pronta a riaccendere il nucleare. Il governo si è messo in moto, gettando le basi per un disegno di legge delega, ora approdato in Parlamento, che, una volta approvato senza troppi stravolgimenti, darà mandato allo stesso esecutivo per mettere in posa i primi reattori di ultima generazione (gli small reactors), grazie a uno stanziamento di 60 milioni spalmanti su tre anni, accompagnati dall’istituzione di un’apposita authority di vigilanza. In mezzo, c’è un consenso crescente verso il ritorno dell’atomo, a 38 anni dallo spegnimento delle vecchie centrali e la consapevolezza del fatto che ormai il nucleare è considerato a tutti gli effetti energia pulita.
Di tutto questo si è parlato, con vista sui Fori Imperiali, in occasione del dibattito Verso il nucleare? Scenari strategici per il futuro dell’energia in Italia, organizzato presso Terrazza Civita, dal club Orizzonte Italia, Swg e Kratesis e con il supporto di Enel e Rse. Animatori del confronto, moderato dal presidente di Kratesis, Roberto Arditti, i vertici di Nuclitalia, la società pubblica incaricata di realizzare le nuove infrastrutture per l’atomo, ovvero il presidente Ferruccio Resta e il ceo Luca Mastrantonio, Franco Cotana, ceo di Rse e Riccardo Grassi, head of research Swg. Unitamente al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
(Foto Kratesis – Riproduzione riservata)