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Fibercop e Fmc insieme per la prima rete ibrida fibra-satellite in Italia

La società della fibra guidata da Massimo Sarmi ha firmato una partnership strategica con Fmc GlobalSat e la sua controllata MtnSat per sviluppare soluzioni ibride di ultima generazione basate sull’integrazione tra rete terrestre e satellitare. Le due aziende, daranno così vita alla prima rete ibrida fibra-satellite in Italia

Una nuova frontiera della connettività italiana è appena stata tracciata. Fibercop, la società della fibra guidata da Massimo Sarmi, controllata dal fondo americano Kkr (37,8%), ma ben presidiato dall’Italia tramite il Tesoro (16%) ed F2i, all’indomani del riassetto azionario di due anni fa seguito all’uscita di Telecom, ha firmato una partnership strategica con Fmc GlobalSat e la sua controllata MtnSat, operatore di rete satellitare di livello mondiale, per sviluppare soluzioni ibride di ultima generazione basate sull’integrazione tra rete terrestre e satellitare. Le due aziende, dunque, daranno vita alla prima rete ibrida fibra-satellite in Italia.

L’accordo segna una delle prime applicazioni globali di architetture di rete ibride fondate su satelliti in orbita terrestre bassa (Leo). I test condotti congiuntamente da Fibercop, che oggi gestisce l’infrastruttura di rete digitale più avanzata, estesa e capillare d’Italia, con 26 milioni di chilometri di fibra già posati e una distanza pari a più di 600 volte la circonferenza della Terra e Fmc GlobalSat hanno dato risultati di successo, dimostrando la piena integrazione dei servizi Leo all’interno di un’infrastruttura terrestre, grazie alla combinazione tra accesso in fibra ottica e backhauling satellitare. L’esperimento ha permesso di realizzare un’architettura completamente integrata in un ambiente di rete terrestre utilizzando il protocollo Layer 2+Pppoe, uno standard tipico delle reti a fibra ottica. Un passo tecnologico che apre nuove prospettive per l’interconnessione dei territori più isolati, garantendo continuità di servizio e resilienza della rete anche in condizioni difficili.

Secondo Alma Fazzolari, director of strategic governance di Fibercop “è stato un momento straordinario assistere al primo trasferimento dati su un’architettura ibrida terrestre-satellite, che combina l’accesso in fibra ottica con il backhaul satellitare. Eravamo consapevoli di star vivendo, tutti insieme e con un forte spirito di squadra, una pietra miliare storica per il futuro delle telecomunicazioni. Questa iniziativa conferma il ruolo di FiberCop come operatore tecnologico per lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia nel campo della connettività. L’integrazione tra accesso in fibra e backhaul satellitare rappresenta un’evoluzione strategica della nostra infrastruttura, che ci consente di estendere la copertura ultrabroadband anche nelle aree più complesse dal punto di vista logistico e territoriale”.

Dal punto di vista di Emmanuel Cotrel, ceo di Fmc “questo progetto segna un momento cruciale sia per Fibercop che per Fmc, ma soprattutto per la connettività digitale e l’accesso in Italia. Grazie alla potenza delle nostre reti satellitari Leo e all’eccellenza dell’infrastruttura in fibra di Fibercop, le comunità del Paese non saranno più ostacolate dai costi o dalle difficoltà fisiche legate alla posa della fibra in territori remoti”.


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