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La nuova intesa di Avio che rafforza il legame tra Roma e Washington

Con due accordi con Lockheed Martin e Raytheon, Avio rafforza la sua posizione nel mercato statunitense della difesa con un nuovo impianto per motori a propellente solido. L’operazione consolida la posizione dell’azienda italiana nella filiera globale della propulsione e rafforza il legame industriale tra Europa e Stati Uniti, in un momento in cui la sicurezza e la sovranità tecnologica tornano al centro delle strategie transatlantiche

Nel momento in cui le catene di fornitura della difesa occidentale cercano nuovi equilibri, Avio decide di investire ulteriormente oltreoceano per rafforzare la propria posizione. L’azienda italiana, specializzata nella propulsione spaziale e missilistica, ha siglato due intese con i giganti statunitensi Lockheed Martin e Raytheon per costruire negli Stati Uniti un impianto dedicato ai motori a propellente solido.

L’iniziativa, che unisce interessi industriali e logiche strategiche, promuove un attore europeo nel cuore della manifattura militare americana, mentre Washington punta a consolidare la propria autonomia produttiva in un settore tornato cruciale per l’equilibrio globale della sicurezza.

I termini dell’intesa e la strategia industriale dietro l’accordo

Nel dettaglio, Avio ha firmato con Lockheed Martin un term sheet non vincolante che prevede la creazione della nuova facility negli Stati Uniti per motori a propellente solido, con Lockheed che godrà di accesso preferenziale a una parte della capacità produttiva.

Parallelamente è stato siglato un memorandum d’intesa con Raytheon per la stessa struttura, che avrà anche questa il ruolo di fornitore verticale integrato per motori Srm (Solid rocket motor) con capacità destinata a Raytheon e altri clienti.

L’investimento complessivo prende forma anche attraverso un aumento di capitale di circa 400 milioni di euro, di cui l’80% destinato allo sviluppo del sito Usa. Il piano prevede l’operatività entro l’inizio del 2028.

Per Avio, che già conta 50 anni di esperienza nella propulsione e un ruolo di rilievo in Europa nei programmi Vega e Ariane, l’accordo rappresenta una mossa strategica per crescere nel mercato americano della difesa, dimostrare capacità di scala e rafforzare il proprio posizionamento internazionale.

Per gli Stati Uniti e i gruppi di difesa Usa l’operazione si inserisce in una logica di diversificazione e rafforzamento della loro base industriale, riducendo dipendenze estere critiche e aumentando la resilienza della catena di fornitura.

Le implicazioni strategiche e l’equilibrio transatlantico

Guardando alla prospettiva è evidente che l’intesa fra Avio e i due colossi americani non risponde solo a un’esigenza puntuale del mercato dei motori a propellente solido, ma rappresenta un tassello in un disegno più ampio di rilancio industriale europeo e di ribilanciamento geopolitico.

Nel contesto della transizione delle forze armate verso sistemi più rapidi e ad alta precisione, la produzione domestica dei motori è diventata un asset strategico e la mossa italiana conferma che l’Europa può offrire competenze tecniche sofisticate anche in settori altamente sensibili.

In definitiva, questa firma segna non solo un’operazione commerciale, ma una riflessione strategica sulla sovranità tecnologica e sull’integrazione industriale transatlantica.


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