Tra i punti più significativi della presenza italiana c’è il Piano Mattei, a pochi giorni dal vertice Ue-Africa in programma in Angola e dopo che nel Parlamento europeo una settimana fa è stato nuovamente messo in risalto il suo legame con le iniziative strategiche di Bruxelles. Poi lo sforzo sulla lotta alla fame, in linea con il lavoro fatto durante il G7 di Borgo Egnazia
Quarantadue Paesi hanno confermato la loro partecipazione (non gli Usa) in quella che rappresenta una primizia per la presidenza sudafricana: per la prima volta infatti un Paese africano ospita il G20, in programma sabato e domenica a Johannesburg, un segno di come il continente africano e più in generale il Sud globale sia ormai, in pianta stabile, al centro del dibattito internazionale. Giorgia Meloni sarà presente alla due giorni e porterà in dote i macro temi legati alla presidenza italiana del G7 e al Piano Mattei, a dimostrazione di una costante attenzione verso quel paniere di argomenti sul tavolo, compresi quelli che nel piano italiano rappresentano l’architrave di una nuova stagione nelle relazioni tra Europa e Africa, senza dimenticare che tra pochi giorni in Angola si svolgerà l’atteso vertice Ue-Africa. Il prossimo vertice G20 si terrà nel dicembre 2026 a Miami.
QUI JOHANNESBURG
Più volte il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha messo in risalto l’urgenza della situazione, ricordando che solo il 12% degli obiettivi di sviluppo sostenibile è attualmente incanalato, mentre le metà non ha raggiunto i progressi più sostanziali e oltre il 30% è in una fase di stallo. Al vertice, l’ultimo appuntamento internazionale dell’anno, saranno presenti anche 16 Paesi ospiti e sei Stati in rappresentanza delle Comunità economiche regionali di Africa, Caraibi ed Est Asia a dimostrazione di un ampio raggio di azione e coinvolgimento. L’agenda del vertice si muoverà attorno a quattro direttrici di marcia: crescita economica inclusiva e sostenibile, costruire un mondo resiliente e un futuro equo e giusto per tutti. Le discussioni affronteranno un’ampia gamma di temi, tra cui commercio, finanza per lo sviluppo, debito globale, cambiamento climatico, sistemi alimentari, transizione giusta, minerali critici, lavoro dignitoso e intelligenza artificiale. Nell’occasione il Sudafrica punta a far nascere un comitato internazionale sulle disuguaglianze, simile all’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), così come emerso da un paper ad hoc scritto dall’economista premio Nobel Joseph Stiglitz. Non va dimenticato che il Paese è stato classificato dalla Banca Mondiale come “il Paese più diseguale al mondo”.
Intanto in città c’è una grande mobilitazione da parte delle forze dell’ordine, al fine di prevenire incidenti. Sono in programma una serie di manifestazioni organizzate da gruppi di anticapitalisti, attivisti per il clima, attivisti per i diritti delle donne e gruppi anti-migranti che hanno fatto scattare l’allarme-sicurezza. Il governo schiera 3500 agenti, tra polizia ed esercito, che hanno già sfilato in una parata di preparazione, con elicotteri e unità cinofile guidati dal National joint operational and intelligence structure.
LA PRESENZA ITALIANA
Tra i punti più significativi della presenza italiana c’è ovviamente il Piano Mattei per l’Africa, a pochi giorni dal vertice Ue-Africa in programma in Angola e dopo che nel Parlamento europeo una settimana fa è stato nuovamente messo in risalto il suo legame con le iniziative strategiche di Bruxelles. In secondo luogo lo sforzo sulla lotta alla fame, su cui Roma ha lavorato non poco, aderendo da subito all’alleanza contro la fame e la povertà lanciata lo scorso anno in Brasile dal presidente Lula. L’Italia ha aderito convintamente, in linea con il lavoro fatto durante il G7 di Borgo Egnazia, particolarmente con la Puglia Food System Initiative, ovvero un’iniziativa internazionale volta a difendere la sicurezza alimentare, particolarmente nei Paesi africani. Giorgia Meloni spesso ha richiamato il nesso tra la lotta alla fame e le crisi geopolitiche in atto che impattano sui più vulnerabili, come il caso ucraino dove la Russia ha utilizzato il grano come arma.
In terzo luogo la questione che riguarda la governance del sistema multilaterale, ovvero la riforma del Consiglio di Sicurezza. Roma condivide la necessità di una riforma, non gli obiettivi della riforma dal momento che è contraria a nuovi seggi permanenti, piuttosto preferirebbe nuovi seggi temporanei distribuiti per aree geografiche a rotazione. Sull’energia l’Italia rivendicherà ancora una volta il lavoro fatto dalla Presidenza italiana del G7, con un focus sul nucleare da fusione, una tecnologia su cui il nostro paese è all’avanguardia. Sul punto va menzionata l’iniziativa indiana nella Presidenza G20 del 2023 che lanciò un’alleanza globale sui biocarburanti alla quale l’Italia aderì, convinta che una sostenibilità ambientale non possa essere perseguita al prezzo della desertificazione economica.
A margine del Summit, il Presidente del Consiglio avrà alcuni incontri bilaterali. Al termine del G20, Il Presidente Meloni si recherà a Luanda, in Angola, per partecipare al Vertice tra Unione Europea e Unione Africana in programma il 24-25 novembre.
LA POLEMICA
Chi non ci sarà? Gli Stati Uniti, dopo l’annuncio da parte di Donald Trump che che nessun funzionario governativo avrebbe partecipato al vertice a causa di quelle che ha definito “violazioni dei diritti umani”. Il tema in questione tocca l’espulsione dei bianchi sudafricani dalle loro terre. “Ho detto in passato che non voglio consegnare a una sedia vuota, ma la sedia vuota ci sarà; probabilmente consegnerò simbolicamente a quella sedia vuota e poi parlerò con il presidente Trump”, ha replicato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. “È una vergogna assoluta che il G20 si tenga in Sudafrica – ha scritto Trump sui social media due settimane fa- Gli afrikaner vengono uccisi e massacrati, e le loro terre e fattorie vengono confiscate illegalmente”.
Secondo Trump il multilateralismo, di cui il G20 è uno degli strumenti, attraversa una fase di crisi acutissima e misure come l’imposizione di dazi sono la sua risposta. Nello specifico il Sudafrica è stato colpito dai dazi doganali più alti dell’Africa subsahariana, al 30%. Saranno assenti anche il presidente argentino Javier Milei, il russo Vladimir Putin a causa del mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei suoi confronti per l’invasione dell’Ucraina, (ma ci sarà il consigliere economico di Vladimir Putin, Maxim Oreshkin, in assenza del ministro degli Esteri Sergei Lavrov). Assente anche Xi Jinping che però verrà sostituito dal premier Li Qiang.
















