L’Ue accelera sulla difesa con l’approvazione dell’Edip, programma che punta a rafforzare le filiere industriali comuni, garantire continuità produttiva e integrare l’Ucraina nelle catene del valore. In un clima segnato dalla guerra e dalle tensioni ai confini, Bruxelles tenta così di consolidare la propria autonomia strategica e di trasformare la cooperazione con Kyiv in un percorso strutturale, affidando agli Stati membri la prova decisiva dell’attuazione
L’Unione europea rilancia la propria agenda sulla difesa approvando il nuovo European defence industry programme (Edip), un passo che mira a rendere più solida la produzione militare e a rafforzare il rapporto con l’Ucraina. La decisione del Parlamento arriva in un momento in cui la guerra e le tensioni ai confini spingono l’Europa a rivedere priorità e strumenti, delineando un cambio di prospettiva che incide sull’intero equilibrio del continente. In questo quadro l’iniziativa assume il valore di un segnale strategico, perché indica un tentativo di stabilizzare il fronte interno e di preparare un terreno più solido per la cooperazione con Kyiv.
Nel dettaglio, l’Edip sancisce l’apertura della fase operativa di un progetto che punta a rafforzare le filiere comuni, sostenere investimenti mirati e integrare l’industria ucraina nelle principali catene del valore della difesa.
Il programma dispone di circa 1,5 miliardi di euro per il triennio 2025-2027 e introduce criteri più severi sui componenti provenienti da paesi non associati, insieme a un meccanismo di sicurezza dell’approvvigionamento pensato per evitare strozzature come quelle emerse all’inizio della guerra.
Le istituzioni spiegano che l’obiettivo è garantire continuità produttiva, favorire la cooperazione tra imprese e portare sul mercato tecnologie che possano aumentare la resilienza complessiva del settore. La collaborazione con l’Ucraina assume un peso particolare perché collega la dimensione industriale a quella politica, offrendo a Kiev una prospettiva di integrazione e all’Ue un accesso a soluzioni sviluppate in condizioni estreme.
Il commissario Andrius Kubilius ha sottolineato questo passaggio ricordando che “l’industria della difesa ucraina ha bisogno di noi, ma noi abbiamo ancora più bisogno delle innovazioni della difesa ucraina”. La portata dell’Edip si misura nella sua capacità di trasformare questa visione in un percorso realistico. Il rafforzamento delle filiere, l’integrazione dell’Ucraina e la ricerca di un’autonomia più matura non rappresentano soltanto una risposta all’urgenza del momento, ma l’inizio di una revisione di lungo periodo. La credibilità del progetto dipenderà ora dalla sua attuazione, dalle scelte degli Stati membri e dalla volontà di sostenere un’industria che diventa elemento centrale della postura politica europea.
















