La società della rete controllata dal fondo americano Kkr consolida la sua posizione di player chiave nell’infrastruttura digitale italiana. Ebitda a quota 448 milioni e copertura FTTH al 67%
Fibercop accelera e consolida la sua posizione di player chiave nell’infrastruttura digitale italiana. I numeri del terzo trimestre 2025 confermano una traiettoria di crescita, sostenuta da investimenti mirati e da una strategia che punta a rendere l’Italia sempre più ultra-connessa. Per la società della rete controllata dal fondo americano Kkr ma partecipata anche dal Tesoro e da F2i e proprietaria della rete una volta in pancia a Tim, il periodo tra luglio e settembre si è chiuso con cifre che confermano il percorso di crescita delineato dal management.
I ricavi di Fibercop, che oggi gestisce un’infrastruttura di circa 27 milioni di chilometri di cavi posati su tutto il territorio nazionale – oltre 670 volte la circonferenza della Terra, forte di circa 10.500 centrali e 160.000 armadi riparti linea, hanno raggiunto quota 947 milioni di euro, mentre l’Ebitda si è attestato a 448 milioni di euro. Entrambe le poste sono in miglioramento rispetto ai trimestri precedenti e perfettamente coerenti con la guidance fornita per l’anno in corso. La società guidata da Massimo Sarmi sottolinea come il trend positivo sia dovuto a nuove iniziative commerciali, alla stagionalità favorevole del segmento B2B e all’effetto progressivo dei piani di efficientamento. Quanto agli investimenti complessivi, hanno raggiunto i 1,7 miliardi di euro, ma con sinergie superiori alle attese dovute all’efficientamento dei costi che permettono di mantenere la spesa sotto le stime iniziali.
Di più. Il terzo trimestre conferma inoltre l’impegno di Fibercop nel potenziamento dell’infrastruttura nazionale in fibra ottica. A settembre 2025, infatti, la copertura FTTH ha raggiunto i 13,6 milioni di unità immobiliari, con un incremento di 2 milioni in un anno. L’azienda ha già completato il 67% della copertura totale prevista entro il 2027, registrando una forte accelerazione soprattutto a partire dalla seconda metà del 2024. In altre parole, il piano del cosiddetto rollout della fibra procede più veloce del previsto, grazie alle efficienze sui costi e all’anticipo del completamento della dorsale backbone proprietaria entro fine anno, in anticipo rispetto ai piani.
“Abbiamo accelerato il rollout FTTH, raggiungendo il 67% del nostro target 2027 e anticipando il completamento della dorsale backbone di proprietà, il tutto realizzando maggiori efficienze sui costi, che dovrebbero portare la spesa complessiva per investimenti del 2025 al di sotto delle stime iniziali”, ha spiegato il ceo Sarmi. “Il solido margine di liquidità di 5,5 miliardi di euro ci dà fiducia nella nostra capacità di continuare a guidare la trasformazione digitale dell’Italia”. La solidità finanziaria è infatti un altro pilastro: 3,5 miliardi di euro di cassa e 5,5 miliardi di margine di liquidità garantiscono all’azienda copertura per gli investimenti oltre il 2026 e consentono una gestione proattiva del debito, come dimostra il rimborso anticipato delle obbligazioni in scadenza nel 2026. Tutto questo fronte di un indebitamento netto che si mantiene stabile a 10,4 miliardi, nonostante l’accelerazione degli investimenti.
















