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La nuova base per sottomarini a Cipro servirà alla sicurezza energetica. Ecco perché

L’intera area del Mediterraneo orientale è idealmente governata dalla geopolitica degli idrocarburi offshore a cui vanno sommati due elementi altrettanto rilevanti: la connettività e la sicurezza. Ovvero le nuove infrastrutture, che andranno monitorate e difese. Cipro in questo senso si ispira alla Grecia che è diventato un hub su energia, commercio e difesa. Usa, Ue e Nato avranno così un nuovo polo logistico, senza dimenticare il possibile ingresso di Nicosia nell’Alleanza atlantica

Un’altra base (dopo Souda Bay a Creta) per fregate e sottomarini alleati nella fascia più delicata del Mediterraneo orientale. Nella parte sud di Cipro che si affaccia in linea d’aria con il porto di Limassol, stanno per partire i lavori di ammodernamento di un porto che servirà le esigenze geopolitiche e militari degli alleati.

Con questa mossa i membri della Nato potranno contare su un polo logistico molto interessante, sia in chiave mediorientale che in chiave nordafrica. In sostanza ci sarà più ordine e controllo nel mare nostrum, anche per evitare le scorribande dei sommergibili russi. Certamente rappresenterà, al contempo, la definitiva svolta per le nuove infrastrutture energetiche che sorgeranno a quelle latitudini, con la possibilità di “difendere” i giacimenti esistenti e le future pipeline, dal momento che le coordinate energetiche e geopolitiche dell’intero Mediterraneo sono profondamente mutate, come dimostrato anche dal piano Witkoff per l’Ucraina.

IL PONTE POLITICO-MILITARE

Si tratta dell’ex sito denominato “Evangelos Florakis” e già sede della Marina Militare Cipriota. Il ministero della Difesa di Nicosia ha annunciato gare d’appalto per l’ammodernamento della base per un costo stimato di mezzo milione di euro grazie al programma europeo Safe, con l’obiettivo di convertirla in una base di attracco per le navi dei Paesi alleati.

I lavori, della durata di due anni, inizieranno alla fine del 2026. L’Unione Europea attraverso il meccanismo Pesco, e gli Stati Uniti, hanno già fatto sapere di essere interessate all’utilizzo della base, nel contesto della sicurezza energetica della regione, e a causa delle attività di Exxon Mobil nelle aree marittime della zee cipriota.

Secondo il ministro della Difesa Vasilis Palmas, la base navale “è un progetto che contribuirà in modo decisivo al miglioramento geopolitico di Cipro, poiché servirà gli stati dell’Ue o altri Paesi amici della Repubblica di Cipro”.La base nel luglio del 2011 fu teatro del più grave incidente dall’invasione turca del 1974, a causa di un’esplosione che causò 13 vittime fra membri dell’esercito e vigili del fuoco. Lì c’erano esplosivi ed armamenti provenienti dall’Iran e diretti in Siria, stoccati da oltre due anni nella base navale in stato di abbandono. Due anni prima la nave russa Monchegorsk, battente bandiera cipriota e diretta in Siria dall’Iran, fu intercettata dalla corazzata statunitense San Antonio e costretta ad attraccare a Cipro. A bordo della nave furono ritrovati quasi 100 container carichi di armi e vari tipi di esplosivi. E dal momento che le risoluzioni Onu 1737 (2006) e 1747 (2007) proibiscono l’esportazione di armi dall’Iran, quel carico venne sequestrato.

IL NESSO CON L’ENERGIA

Le contrapposizioni tra player sul fronte energetico fino ad oggi hanno impedito, ad esempio, la costruzione del gasdotto EastMed che avrebbe potuto portare il gas da Israele all’Italia, passando da Cipro e Grecia. Colpa dei costi elevatissimi, ha detto qualcuno, mentre altri rilievi critici sono stati avanzati in merito alla contrarietà turca. Al netto di tutto ciò, appare evidente che il quadro energetico mediterraneo è mutato drasticamente, sia per la guerra in Ucraina che ha rimescolato alleanze e strategie, sia per le scosse sismiche in Medio Oriente che hanno prodotto un nuovo status quo.

L’intera area del Mediterraneo orientale è idealmente governata dalla geopolitica degli idrocarburi offshore a cui vanno sommati due elementi altrettanto rilevanti: la connettività e la sicurezza. Ovvero le nuove infrastrutture, che andranno monitorate e difese. Cipro in questo senso si ispira alla Grecia che è diventato un hub su energia, commerci.

Proprio Cipro e Libano hanno firmato ieri un accordo sulla delimitazione della zona economica esclusiva e hanno concordato di promuovere lo studio di un’interconnessione elettrica Cipro-Libano. Anche per tutte queste ragioni, la nuova base cipriota presenta molti vantaggi (logistici e politici), compreso il possibile ingresso di Cipro nella Nato.


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