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Ecco la nuova sede smart e sostenibile dell’Enac. Tutti i dettagli

L’inaugurazione del nuovo Palazzo dell’Aviazione Civile a Roma segna un passo importante per l’Enac e per il trasporto aereo italiano. La nuova sede rappresenterà un punto di sintesi tra governance, innovazione e infrastrutture, in un mercato in forte espansione. Dal piano aeroportuale nazionale alle nuove tecnologie per la mobilità regionale, l’Italia è pronta a consolidare la sua posizione come hub di riferimento in Europa

I cieli italiani sono sempre più affollati, e ora l’ente che ne disciplina le regole ha una nuova casa. L’inaugurazione del Palazzo dell’Aviazione civile a Roma ha riunito istituzioni, amministrazioni e operatori del settore in un momento particolarmente favorevole per il trasporto aereo italiano. La nuova sede dell’Enac arriva infatti in una fase di espansione del mercato, di consolidamento delle funzioni dell’autorità e di crescente integrazione tra infrastrutture, tecnologia e governance. L’appuntamento ha offerto una lettura d’insieme di questi elementi, mostrando come la ristrutturazione del palazzo si inserisca in una strategia più ampia di modernizzazione del comparto.

“Abbiamo finalmente una sede che consolida l’idea della nostra autorità dell’Enac come sintesi di un sistema complesso pubblico-privato”, ha affermato il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma, ripercorrendo i passi di un percorso avviato 25 anni fa. L’autorità, cresciuta in parallelo allo sviluppo del traffico e alla trasformazione del quadro regolatorio, è oggi un esempio tra le pubbliche amministrazioni. La scelta della sede, in viale del Castro Pretorio, è stata presentata come tassello di un progetto amministrativo di lungo periodo, concepito per avvicinare fisicamente l’Enac ai centri dove si elaborano le politiche della mobilità e sostenere un coordinamento costante con gli altri attori istituzionali. Una sede rinnovata che rispecchia il ruolo crescente dell’autorità nel sistema dei trasporti e la necessità di dotarsi di spazi proporzionati a una funzione in continua espansione.

“La crescita è il momento in cui bisogna correre”, ha osservato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, collegando l’attuale andamento del traffico alla necessità di intensificare la programmazione e gli investimenti. Il ministro ha definito il Piano nazionale degli aeroporti di prioritaria importanza, evidenziando come esso rappresenti la cornice strategica dentro cui inserire l’evoluzione della capacità aeroportuale nei prossimi anni.

Salvini ha anche sottolineato la necessità di pianificare interventi mirati sugli scali principali, accompagnati da una valutazione complessiva dell’ingresso di nuovi operatori e della redistribuzione dei flussi in funzione della crescita del mercato. L’obiettivo, segnala il ministro, è quello di predisporre un sistema capace di sostenere gli incrementi di traffico, evitando squilibri e garantendo una modernizzazione coerente con gli sviluppi tecnologici e industriali in atto.

I numeri del traffico aereo italiano

L’Italia si colloca oggi tra i principali mercati europei per traffico aereo, con tassi di crescita superiori alla media continentale. Come ricordato dal direttore generale di Enac, Alexander D’Orsogna, il Paese è “il terzo mercato europeo intermedio di traffico del trasporto aereo, dopo il Regno Unito e la Spagna”, e registra aumenti più elevati rispetto a Germania, Regno Unito e Francia, quest’ultima in lieve contrazione. “Dieci aeroporti italiani oggi gestiscono circa il 75% del traffico”, mentre i primi cinque da soli ne rappresentano la metà. Secondo D’Orsogna, questa configurazione richiede un governo attento nella distribuzione delle funzioni tra scali principali e minori, valorizzati come riserva di capacità e come infrastrutture in grado di ospitare nuove attività in un mercato in evoluzione. L’Enac sta infatti lavorando su diversi fronti: aerospazio, droni, advanced air mobility, E-Vtol e carburanti sostenibili. A questi si aggiunge il progetto Ram (Regional air mobility), sviluppato per ampliare la rete delle connessioni interne e connettere tutte le piccole realtà urbane con i grandi centri. L’iniziativa mira a riequilibrare i flussi, offrendo opportunità industriali e turistiche anche ai territori meno serviti e sostenendo una visione più distribuita della mobilità nazionale, capace di integrare servizi, tecnologie e pianificazione territoriale.

L’aspetto normativo

Il tema normativo resta centrale in un settore soggetto a rapide evoluzioni tecnologiche e di mercato. Salvatore Deidda, presidente della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni ha definito il programma dedicato agli scali minori “un progetto illuminante”, inserendolo nel quadro più ampio delle politiche di mobilità territoriale attualmente in discussione. Ha poi richiamato la necessità di una regolazione che tenga insieme i diritti dei passeggeri, la specificità del mercato italiano e l’adeguamento delle norme europee, sottolineando come Parlamento e governo lavorino in coordinamento con l’Enac per garantire tempestività nel rispondere alle diverse esigenze operative. Deidda ha inoltre evidenziato l’importanza del dialogo continuo con l’ente, reso necessario dal ritmo con cui il settore evolve e dall’esigenza di sviluppare strumenti normativi che non penalizzino la competitività del sistema aeroportuale, mantenendo al tempo stesso elevati standard di sicurezza e qualità dei servizi.

Infrastrutture moderne e capacità amministrativa

Il nuovo edificio è stato descritto come una struttura moderna e sostenibile, “che rispetta tutte le normative green”, ha osservato Edoardo Rixi, vice ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Rixi ha collegato la ristrutturazione del palazzo a un processo più ampio di ammodernamento delle sedi pubbliche, con l’obiettivo di dotare l’amministrazione di strumenti adeguati per governare la crescita del settore. Visione condivisa anche da Galeazzo Bignami (viceministro dei trasporti fino al 2024, prima di diventare capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera), che ha sottolineato come questo traguardo sia stato il risultato di un dialogo costante e serrato tra l’Enac e il ministero. Il vice ministro Rixi ha inoltre richiamato al tema del coordinamento tra le amministrazioni competenti — trasporti, infrastrutture, ambiente e sicurezza —, considerato un requisito essenziale per garantire continuità operativa, qualità dei servizi e una gestione efficiente della capacità logistica del Paese.


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