Oltre il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle c’è un mondo di voti che si perdono, ora, nell’astensione. Vincenzo Spadafora propone di avvicinarli con una forza che parli alle forze sociali, ai cittadini, agli amministratori. Una sorta di “quarta gamba” del centrosinistra
Era il 2017, si avvicinavano le elezioni politiche che poi sarebbero state vinte dal Movimento 5 Stelle, e nel campo del centrodestra nasceva la cosiddetta “quarta gamba”, la forza politica presieduta da Raffaele Fitto e coordinata da Maurizio Lupi, Noi con l’Italia. Una quarta gamba che ancora oggi dà sostegno alla coalizione di centrodestra, bilanciando le forze più a destra. E forse il corrispettivo a sinistra di Noi con l’Italia per la futura coalizione di centrosinistra lo ha proposto oggi Vincenzo Spadafora dalle colonne del quotidiano Domani: “Serve una forza di centro moderata, credibile, capace di parlare a chi non vota più: fuori da Pd e M5S c’è un mondo che merita rappresentanza”.
Vincenzo Spadafora non è un uomo qualunque: già sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Conte I e ministro per le Politiche giovanili e lo Sport nel governo Conte II, è ora leader dell’associazione Primavera, dopo l’abbandono del Movimento 5 Stelle avvenuto nel 2022, assieme a Luigi Di Maio. Il suo passato, prima della politica attiva, lo ha visto presiedere Unicef Italia, nominato primo Garante per l’infanzia e l’adolescenza, fino ad avvicinarsi professionalmente al Movimento 5 Stelle e a Luigi Di Maio. Ma ora è tempo di muoversi altrove, è tempo, spiega Spadafora, di costruire un’alternativa al governo di Giorgia Meloni. E per farlo, il centrosinistra ha bisogno di una quarta gamba.
Non un’altra Margherita, specifica Spadafora, “non si può riproporre il passato”. E allora che fare? “Incontriamoci a settembre 2026 per definire insieme un progetto comune”, spiega l’ex ministro, con l’obiettivo di costruire “una costituente civica vera, aperta ad amministratori, associazioni e cittadini”.
Eppure il centro che guarda a sinistra sembra piuttosto affollato: da Casa Riformista di Matteo Renzi alle forze di Ernesto Maria Ruffini, poi l’associazione dell’assessore romano Alessandro Onorato, senza dimenticare amministratori locali con respiro nazionale come Beppe Sala e Silvia Salis. Per Spadafora, “Ruffini intercetta realtà che hanno affinità con Primavera. Su Casa Riformista, sono chiaro, Renzi ha un vantaggio: c’è. Spero però che ci lasci il tempo di organizzarci, senza condizionare il processo. Salis non ha creato un suo movimento, ma grazie al suo successo a Genova e alla capacità di arrivare al cuore di tantissimi italiani fuori da Genova, è una personalità che farà del bene al centrosinistra. Per ora deve dedicarsi prioritariamente alla città. Ma mi auguro che, nelle forme che deciderà, darà una mano al Paese”. Onorato invece parla con chi già è a sinistra, specifica Spadafora, “bene, ma serve parlare a quelli che non votano”.
E poi come scegliere il candidato, o la candidata, premier? “La prima cosa è la credibilità della coalizione, che ancora non c’è”, e poi “tutti i candidati mettano da parte ogni protagonismo”. L’alternativa, suggerisce Spadafora, è la vittoria di una destra ancora forte a cui non mancano gambe per camminare anche in una nuova legislatura.
















