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Ecco cosa significa l’Accordo di partenariato strategico tra Ue e Qatar

L’Ue e il Qatar avviano i negoziati per un Accordo di Partenariato Strategico che mira a rafforzare cooperazione politica, economica ed energetica in un contesto regionale sempre più complesso. Per l’Italia, l’intesa apre ulteriori spazi di collaborazione nel quadro del Mediterraneo allargato e del Piano Mattei

A margine del Doha Forum, l’incontro tra il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, Kaja Kallas, ha segnato l’avvio formale del processo negoziale per un Qatar–EU Strategic Partnership Agreement (SPA). Una mossa che le due parti definiscono “ambiziosa” e “orientata al futuro”, pensata per consolidare un rapporto già intenso e per strutturare una cooperazione multilivello in un contesto regionale e internazionale sempre più complesso.

L’annuncio, presentato come una “tappa importante” nelle relazioni bilaterali, riconosce il ruolo centrale di Doha nelle mediazioni di crisi, dal Medio Oriente all’Afghanistan fino al dossier ucraino, e la volontà dell’Unione di rafforzare il proprio impegno per la stabilità e l’ordine multilaterale. Qatar ed Europa, si legge nella nota congiunta, intendono esplorare nuove aree di collaborazione su sicurezza, prosperità economica, energia e gestione delle crisi, con l’obiettivo di costruire un partenariato più profondo e flessibile.

L’inviato speciale dell’Ue per la regione del Golfo, Luigi Di Maio, ha definito l’avvio del negoziato “un passaggio che apre una nuova era” nei rapporti tra Bruxelles e Doha. “Questo passo apre una nuova era di cooperazione politica, economica ed energetica”, ha affermato, ricordando il ruolo svolto dall’apparato diplomatico europeo nel raggiungimento dell’intesa. Di Maio colloca il negoziato nel quadro della nuova strategia europea verso il Golfo: “Gli Strategic Partnership Agreements sono un pilastro fondamentale della nuova strategia dell’Unione europea nei confronti del Golfo, e sono onorato di sostenerne l’attuazione”. Da qui, l’inviato Ue ha anticipato che l’approccio verrà esteso anche agli altri Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo: “Presto avvieremo negoziati anche con altri Paesi del Golfo. Stiamo costruendo un quadro di partenariato più forte, più stabile e più ambizioso, e oggi abbiamo compiuto un passo decisivo in avanti”.

Visto da Roma

Quanto accade è la conferma di come il Qatar si sia affermato in qualità di attore credibile, connesso e utile nei principali dossier di sicurezza globale. La sua capacità di mediazione – dal cessate-il-fuoco a Gaza ai canali discreti con Teheran, dal dialogo afghano ai colloqui paralleli sul dossier ucraino – lo rende un partner prezioso anche per Washington. Per l’Ue, inserirsi in questo perimetro significa acquisire maggiore influenza su alcune delle crisi che più direttamente toccano gli interessi europei: energia, stabilità regionale, gestione delle rotte migratorie, resilienza delle catene di approvvigionamento.

Per l’Italia, il nuovo corso offre un’opportunità ulteriore. Doha rappresenta un attore essenziale nel paradigma del “Mediterraneo Allargato” promosso da Giorgia Meloni: un’area che dall’Africa al Golfo definisce l’intersezione tra sicurezza, energia e proiezione economica. Il Piano Mattei, in particolare, potrebbe diventare una piattaforma naturale di collaborazione trilaterale (Italia, Ue, Qatar) in Africa e nelle regioni di intersezione euro-mediterranee, dove Doha è già radicata e dove Roma punta a rafforzare il proprio ruolo.

Il negoziato sullo Spa non è quindi solo un esercizio istituzionale: è un tassello del nuovo equilibrio euro-golfo, che vede il Qatar come snodo diplomatico e l’Unione alla ricerca di strumenti più adatti a proteggere i propri interessi in un’epoca di incertezza strutturale.


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