Il quotidiano francese sta attenzionando particolarmente l’Italia in questa fase caratterizzata dall’esecutivo Meloni. Tre mesi fa in occasione dell’anniversario del primo triennio di governo, Le Figaro aveva sottolineato la popolarità stabile della premier italiana e la solidità della sua coalizione, definendo il suo percorso politico “senza errori” in un Paese come l’Italia, storicamente caratterizzato da governi brevi
Questa volta è il Mercosur a stimolare una riflessione su Le Figaro, che mette a confronto Italia e Francia. Lo fa con riferimento al rinvio della firma dell’accordo di libero scambio con il Sudamerica provocato dai capi dei governi italiano e ungherese. “Grazie Meloni, che schiaffo in faccia per Macron”, scrive il quotidiano d’oltralpe, mettendo l’accento anche su un passaggio interno. “Un po’ di pace in Francia: in un momento in cui abbondano problemi e fasi di stallo, vale bene un’alleanza temporanea con leader di cui solitamente critica i riflessi nazionalisti. E alleati con cui abbondano i disaccordi sono meglio che avere nessun’alleanza”.
Nel mezzo la crescente preoccupazione per il bilancio del premier Lecornu, figlio dello stallo politico: “È un eufemismo dire che, dallo scioglimento dell’Assemblea Nazionale, nel giugno 2024, l’occupante dell’Eliseo sembra aver perso il controllo delle politiche pubbliche”.
Come è noto il rinvio nasce dalle perplessità italiane sul trattato che non produce alcuna marcia indietro, tutt’altro: infatti Palazzo Chigi si è detto pronto a firmare l’intesa dopo 25 anni di trattative “non appena verranno fornite le risposte necessarie agli agricoltori, che dipendono dalle decisioni della Commissione Ue e possono essere definite in tempi brevi”. Meloni ne ha parlato al telefono con Lula spiegando che il governo italiano punta a capire tutti i dettagli, assicurando certezza all’impianto normativo complessivo e, solo dopo, passare all’ufficialità delle firme.
Ma Le Figaro va oltre il merito del rinvio e mette in risalto le contrarietà espresse da Giorgia Meloni e Victor Orban, in quanto rappresentanti di quell'”ideologia sovranista” sempre contrastata dal presidente della Repubblica francese. Proprio in virtù di quelle pressioni oggi lo stesso Macron è stato messo nelle condizioni di allentare le tensioni interne.
Il quotidiano francese sta attenzionando particolarmente l’Italia in questa fase caratterizzata dall’esecutivo Meloni. Tre mesi fa in occasione dell’anniversario del primo triennio di governo, Le Figaro aveva sottolineato la popolarità stabile della premier italiana e la solidità della sua coalizione, definendo il suo percorso politico “senza errori” in un Paese come l’Italia, storicamente caratterizzato da governi brevi.
A giugno aveva pubblicato una riflessione più politica sull’esperienza italiana, mettendola a confronto con la destra francese: sulla copertina di Le Figaro Magazine Meloni era stata raccontata dal settimanale francese elogiandone la leadership, la crescita politica e la capacità di imporsi sia in Italia che in Europa: una “Lady di ferro mediterranea” da esportare in Francia come modello pratico. (così come sull’immigrazione).
In precedenza, nel maggio 2024, aveva osservato che Meloni “riporta l’Italia al centro d’Europa e la allontana dai populismi” con riferimento ai capisaldi della sua azione di governo: la difesa dei valori tradizionali, la fermezza sull’immigrazione, la revisione costituzionale, i 192 miliardi di euro del piano Next Generation EU, la vicinanza con Ursula von der Leyen, il sostegno all’alleanza atlantica, il sostegno all’Ucraina e a Israele.
















