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Perché il Quantum militare cinese è al centro delle attenzioni del Pentagono

La tecnologia quantistica è diventata un pilastro della strategia cinese per la competizione tecnologica e militare, integrata nella fusione civile-militare e sostenuta da investimenti statali mirati. Secondo il Pentagono, Pechino punta a usarla come moltiplicatore di potenza nel lungo periodo, con implicazioni dirette per la sicurezza globale e l’equilibrio strategico con gli Stati Uniti e i loro alleati

Nel “Report to Congress on Military and Security Developments Involving the People’s Republic of China 2025”, il Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti dedica attenzione al ruolo della tecnologia quantistica nella strategia di lungo periodo di Pechino. Il quantistico non viene più trattato come una frontiera scientifica astratta, ma come uno dei pilastri su cui la leadership cinese intende costruire vantaggi strutturali nel campo della sicurezza nazionale, dell’innovazione industriale e della competizione militare con gli Stati Uniti.

Il documento pubblicato dal Pentagono il 23 dicembre colloca esplicitamente le tecnologie quantistiche all’interno dell’obiettivo cinese di raggiungere la leadership globale nelle scienze avanzate, in linea con la visione del leader Xi Jinping di uno sviluppo fondato sulle cosiddette “nuove forze produttive di qualità”. In questa cornice, il quantistico è concepito come fattore abilitante tanto della trasformazione economica quanto della futura superiorità militare.

Una priorità strategica sostenuta dallo Stato

Secondo il DoD, Pechino ha elevato la tecnologia quantistica a priorità nazionale, promuovendo un approccio “whole-of-nation” che coinvolge governo centrale, amministrazioni locali, università, centri di ricerca e apparato militare. Xi Jinping ha più volte sottolineato il valore strategico del settore, indicandolo come cruciale per la sicurezza futura e per il rafforzamento dell’autonomia tecnologica cinese.

A sostegno di questa visione, le autorità hanno introdotto politiche mirate alla formazione dei talenti, alla standardizzazione delle tecnologie dell’informazione quantistica e alla creazione di zone pilota industriali dedicate. Il tutto si inserisce nel quadro della fusione militare-civile (military-civil fusion), lo strumento attraverso cui Pechino assicura che i progressi scientifici e commerciali possano essere rapidamente trasferiti verso applicazioni di difesa.

Progressi tecnologici e linee di sviluppo

Il rapporto del Pentagono richiama alcuni traguardi concreti raggiunti dalla Cina negli ultimi anni. Tra questi, la presentazione di nuovi sistemi di calcolo quantistico superconduttore, come lo Zuchongzhi-3, che testimoniano il rapido avanzamento della ricerca sperimentale cinese nel settore.

Un’attenzione particolare è riservata alle comunicazioni quantistiche, ambito in cui Pechino è tra i pochi attori globali ad aver già dimostrato capacità operative su scala reale. I progetti guidati dal gruppo di Pan Jianwei, inclusa una dimostrazione di comunicazione quantistica spaziale con il Sudafrica, rientrano in un disegno più ampio volto alla costruzione di infrastrutture terrestri e satellitari per una futura rete globale di comunicazioni quantistiche.

Parallelamente, la Cina sta investendo nello sviluppo di crittografia post-quantum, con l’obiettivo di proteggere i propri sistemi informativi da una futura era in cui computer quantistici avanzati potrebbero rendere vulnerabili gli attuali standard crittografici. Il DoD segnala inoltre l’interesse crescente per i sensori quantistici, considerati potenzialmente rilevanti per applicazioni militari come la navigazione avanzata, il rilevamento e la sorveglianza.

Talenti, acquisizione tecnologica e competizione sistemica

Il documento americano sottolinea come questi progressi siano sostenuti da un vasto apparato di reclutamento dei talenti, con oltre 200 programmi cinesi dedicati ad attrarre ricercatori specializzati, inclusi scienziati formati presso università di punta statunitensi. L’obiettivo dichiarato è superare i colli di bottiglia tecnologici e accelerare lo sviluppo interno.

Accanto ai canali legali di cooperazione e acquisizione, il Pentagono richiama anche le attività di intelligence e spionaggio tecnologico, che continuano a prendere di mira settori sensibili del calcolo avanzato e del quantistico negli Stati Uniti. Viene inoltre evidenziata la persistente capacità delle entità cinesi di procurarsi componenti critici da fornitori americani, nonostante il rafforzamento dei controlli sulle esportazioni.

Quantistico e “guerra intelligentizzata”

Nel quadro strategico delineato dal DoD, le tecnologie quantistiche sono destinate a integrarsi con intelligenza artificiale, big data e microchip avanzati per sostenere la transizione del PLA verso una forza di combattimento “intelligentizzata”. L’obiettivo non è sostituire gli strumenti militari tradizionali, ma potenziare i processi decisionali, la sicurezza delle comunicazioni, la gestione logistica e l’impiego coordinato di sistemi unmanned e di sorveglianza avanzata.

In questa prospettiva, il quantistico rappresenta un moltiplicatore di potenza potenziale nel lungo periodo, più che una capacità immediatamente decisiva. Il Pentagono riconosce infatti che restano ostacoli tecnici significativi — dalla stabilità dei qubit alla piena fault tolerance — e che nessuna potenza dispone oggi di computer quantistici in grado di rivoluzionare da soli l’equilibrio militare globale.

Una sfida strutturale per Stati Uniti e alleati

Ciò che emerge con chiarezza dal rapporto è che Pechino considera il quantistico una componente strutturale della competizione strategica del XXI secolo. Non una “silver bullet”, ma un investimento sistemico destinato a produrre vantaggi cumulativi nel tempo.

Per gli Stati Uniti e i loro alleati, inclusa l’Europa, la sfida non è solo tecnologica ma strategica: richiede investimenti sostenuti nella ricerca di base, protezione degli ecosistemi scientifici, adozione tempestiva della crittografia post-quantistica e cooperazione internazionale per evitare nuove asimmetrie critiche nel dominio della sicurezza.


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