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L’agenda di Monti per la produttività

“Le parti sociali devono capire che la sorte dei lavoratori, delle imprese e del Paese è nelle loro mani”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, in un´intervista esclusiva al direttore del Tg Norba 24, concessa in occasione dell´inaugurazione della Fiera del Levante. “E´ il momento di lavorare insieme per creare lavoro”, aveva già ribadito ieri, rivolgendosi a imprese e sindacati, durante la conferenza stampa con il presidente francese Hollande. E il momento è arrivato. Dopo la fase del rigore, il governo punta a dare una scossa all´economia che sembra entrata in un tunnel senza fine. E da oggi incontrerà le parti sociali, prima le imprese e poi l´11 settembre i sindacati, per illustrare le nuove misure per lo sviluppo che inizieranno a essere discusse nel pomeriggio in consiglio dei ministri.
 
Alle 12, a Palazzo Chigi, il premier Mario Monti ha visto i presidenti di Confindustria, Rete Imprese Italia, Abi, Ania e Alleanza delle Cooperative. L´esecutivo, secondo quanto riferito dal presidente dell´Abi, Giuseppe Mussari, nella conferenza stampa al termine dell´incontro con il premier, ha garantito che non ci sarà un ulteriore aumento dell´Iva e che le risorse necessarie per non far scattare l´aumento verranno da tagli alla spesa.
 
Il progetto dell´esecutivo ha preso forma nel lungo Cdm del 24 agosto con un´agenda che da una parte punta a dare attuazione ai provvedimenti approvati nei mesi scorsi, dall´altra su un pacchetto di misure a cui ha lavorato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, partendo dall´idea di un patto per la produttività: uno scambio tra più salario e maggiore flessibilità, con una possibile rimodulazione degli orari di lavoro, da realizzare attraverso un accordo con le parti e un utilizzo incentivato del secondo livello di contrattazione.
 
Sulle buone intenzioni di Palazzo Chigi aleggia però il solito fantasma delle scarse risorse disponibili. Per ora il Governo non ha infatti chiarito quanti soldi è in grado di mettere sul tavolo per finanziare il progetto crescita.
Banche e imprese chiederanno al governo di impegnare risorse vere e certe da reperire attraverso la spending review e il taglio degli sprechi nell´amministrazione pubblica. Sul capitolo produttività solleciteranno una spinta più forte al secondo livello di contrattazione. Ma sarà il fisco il nodo da sciogliere nel confronto con l´esecutivo.
Per le imprese va bene tagliare il cuneo fiscale e contributivo per far ripartire i consumi, ma bisogna anche detassare i premi di produttività. A oggi gli straordinari e i premi sono tassati con una cedolare del 10% fino a un massimo di 2.500 euro l´anno con un tetto di reddito fino a 30mila. La richiesta è di tornare a 6mila euro con un tetto di reddito fino a 40mila.
 
Confindustria, poi, chiede sgravi per innovazione e ricerca sotto forma di credito d´imposta; agenda digitale; semplificazione burocratica; e giustizia più rapida.
L´associazione guidata da Giorgio Squinzi, che nel tardo pomeriggio di ieri ha riunito i suoi tecnici in viale dell´Astronomia per preparare l´incontro di oggi, proverà inoltre a convincere Monti, e soprattutto Fornero, a ripensare due punti della riforma del lavoro che non convincono gli imprenditori: irrigidimento della flessibilità in entrata, che starebbe facendo saltare numerosi contratti a termine alla loro scadenza, e aumento dei contributi che rischia di appesantire bilanci aziendali già in rosso.


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