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Casini: “Corriamo da soli”

L’alleanza tra Udc e Sel non s’ha da fare. A dirlo e ribadirlo i leader dei due stessi partiti. Intervistato dal QN, Pier Ferdinando Casini ironizza: “Tutti – dice – mi tirano per la giacca, perché sanno che la nostra presenza è decisiva. Ma con chi dovrei fare un´alleanza? Con Vendola? Stiamo scherzando? C´è un´incompatibilità totale. Noi cercheremo di organizzare il nostro campo, con personalità che sono fuori dalla politica e che ne sentono un richiamo. II Pd faccia la gara sua e Vendola lo stesso”.
 
E annuncia: “Noi ci presenteremo da soli, cercando di creare un´area moderata il più grande possibile tra Berlusconi e Bersani. Se non vinceremo le elezioni andremo realisticamente a vedere come sono le forze in campo”. Intervistato dal QN, il leader centrista ribadisce infatti che “il Paese ha bisogno di collaborazione. E questo vale per il Pd come per il Pdl”. Inoltre, “tutti sanno che senza un centro moderato l´Italia non si governa”.
“Il Pd alla fine – conclude quindi Casini – dovrà fare una scelta tra chi dice che Monti fa macelleria sociale e chi sostiene il governo, tra chi segue la Fiom o pensa che hanno un senso le posizioni dialoganti della Cisl. Stessa cosa sui temi di carattere etico, se continua la deriva zapaterista che una minoranza del Pd vorrebbe imporre a tutti”.
 
Anche il leader di Sel, Nichi Vendola parlando con l´Unità spiega che “Pier Ferdinando Casini ha passato tutta la vita nel campo neoconservatore. Per questo – dice – mi sembra un difficile alleato per un percorso di alternativa”. Invitando ad andare oltre “il risiko delle alleanze”, Vendola spiega infatti che “la sfida per il Paese è quella della modernità”, ovvero di come l´Italia “riesce a usare l´occasione della crisi per mettere in campo una straordinaria innovazione delle politiche pubbliche”, di “come è in grado di ricostruire una politica industriale capace di coniugare il profitto d´impresa, la qualità ambientale e la civiltà del lavoro”.
 
Insomma, “quel che serve – dice Vendola – è una politica che sappia interloquire con le giovani generazioni e un´agenda di governo di alternativa che si ponga anche il tema del pieno esercizio dei diritti di cittadinanza e dei diritti in materia di fine vita, fecondazione assistita, coppie di fatto”. Servono dunque “scelte coraggiose, diritti interi e non più dimezzati” e da questo punto di vista “l´Udc è collocata in un´altra galassia”. “Le ambiguità – aggiunge – fanno perdere consensi, non guadagnare”. E Renzi? Per Vendola “imperversa come un juke-box che ha come repertorio canzonette che fanno il verso al liberismo, al qualunquismo”, mentre “al centro della sfida delle primarie dovrebbero invece esserci il Sulcis, I´Ilva di Taranto, il lavoro”.


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