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Lo spezzatino carioca di Telecom che sta cucinando Telefonica

Telecom agli spagnoli: sì ma come? E soprattutto con quali finalità? Lo spezzatino carioca che Telefonica sta cucinando per Tim Brasil, il gioiellino brasiliano controllato da Telecom Italia, è la ragione di fondo del passaggio di consegne?

Il numero uno di Telefonica, César Alierta, va oltre gli 850 milioni spesi per assumere il controllo del gruppo italiano. E allora viene da chiedersi cosa ci sia dietro la scalata spagnola a Telecom, ovvero una meta che non parla italiano, ma verdeoro.

Perché la passività di Telecom (37 miliardi di debito) non la rende certo appetibile a chicchessia, anche perché sulla proprietà della rete (in cui ci sono le comunicazioni) sta calando lo spettro di una vera e propria maratona di trattative con l’esecutivo. Tra l’altro da Palazzo Chigi hanno ripreso in mano il dossier intitolato “golden power”. Quello, per intenderci, che tuteli gli interessi nazionali.

Telefonica carioca
Dunque Telefonica, che ha sul groppone anch’essa alcuni debiti non proprio di natura secondaria, si è posta come principale obiettivo il consolidamento della propria presenza sulla sponda sudamericana, ovvero il mercato di riferimento naturale anche perché caratterizzato da numeri che in prospettiva potrebbero essere forieri di margini di crescita. Ragion per cui ha messo nel mirino il vero colpo che tenterà di assicurarsi: Tim Brasil, che tra l’altro è una sua aspra concorrente. Un passaggio determinante nelle valutazioni complessive.

L’Alierta pensiero
Primo passo Telco, la holding che controlla Telecom di cui gli iberici detengono il 66% ma con l’opzione di poter arrivare sino al 100% il prossimo primo gennaio. Ecco che quello potrebbe essere stato solo un pretesto per puntare invece su Tim brasiliana. Ma Alierta, come rammenta Roberto Mania su Repubblica, “aveva bisogno di togliersi dalla strada due ostacoli”. Primo l’ex numero uno Franco Bernabè, che da tempo aveva posto come alternativa alla cessione di Tim Brasil una ricapitalizzazione, elemento che è stato la vera causa delle sue dimissioni. E in secondo luogo le frizioni interne ai soci italiani di Telco (Mediobanca, Generali, Intesa).

Risarcimento
Telefonica ha scelto molto pragmaticamente di risarcirli versando 1,09 ad azione l’aumento di capitale che ha modificato il patto. In Brasile quindi si giocherà il secondo tempo di questa complicata ed articolata partita, con il potenziale muro rappresentato dalla locale Antitrust per via della scalata in Telecom, che appunto controlla Tim Brasil. In questo senso secondo alcune voci Alierta intende procedere allo spezzatino di Tim Brasil. Procedendo con questo schema: una quota alla sua Telefonica, un’altra all’America Movil del potente messicano Carlos Slim e l’ultima ai brasiliani di Oi (recentemente fusi con Portugal Telecom).

Tutti contenti?
In apparenza sì, ma con il prologo di dover riuscire a convincere il cda di Telecom a cedere Tim Brasil. In soldoni Alierta vuole solo avere Tim Brasil e poi uscire, per cui Telefonica punta a dividersi la società con America Movil e Oi. Sì ma il gioiellino carioca cosa ne pensa?



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