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Vi spiego perché lobby vuol dire trasparenza. Parla Velardi

Comunicare “la politica” significa rappresentare in modo trasparente, efficace e chiaro, i pro e i contro di alcune scelte. Di fatto comunicare vuol dire fare lobby.
A crederlo è Claudio Velardi, personaggio poliedrico, ex spin doctor di Massimo D’Alema, oggi lobbista e comunicatore.
In una conversazione con Formiche.net, Velardi racconta il suo lavoro di formazione nel mondo del lobbismo che da novembre a gennaio prossimi, a Roma, darà vita alla XXV edizione del corso “Comunicazione, lobby e politica”, organizzato da Running, “prima società italiana di New Politics”, marketing politico e formazione in ambito politico-istituzionale, con la media partnership di Ferpi e Formiche.

Velardi, oggi le lobby sono più o meno invasive rispetto alla Prima Repubblica?
Hanno avuto sicuramente un’evoluzione. La politica oggi è molto più debole di prima e le lobby pulite lavorano con molta più difficoltà.

Come mai?
Perché le attività di lobbying limpide e strutturate hanno bisogno di interlocutori politici solidi. Altrimenti ognuno può inventarsi lobbista.

Serve una legge per renderle trasparenti?
Sono convinto che basterebbe un semplice registro di chi pratica attività lobbistica, in modo che sia chiaro chi parla con quel determinato politico e quali interessi rappresenta. Io non andrei oltre perché nel nostro Paese c’è sempre il rischio che il passo successivo sia quello di stabilire un recinto di norme che prelude a una burocratizzazione.

Era proprio la soluzione a cui diceva di pensare il Governo prima di dimenticare il provvedimento. Colpa dei soliti “poteri forti”?
L’esecutivo sembrava in effetti animato da buone intenzioni ma poi la cosa è morta lì. Non credo ci sia stata malafede, ma piuttosto che ciò sia accaduto per un mix di elementi: su tutti la scarsa propensione italiana a legiferare e il doversi occupare di cose sicuramente più urgenti ed importanti.

Nel corso della sua attività ricorda provvedimenti legislativi o momenti particolari in cui l’attività delle lobby sia stata decisiva?
Potrei portare mille esempi, soprattutto sul fronte dell’energia, dell’informazione e delle infrastrutture. Un obiettivo raggiunto è certamente quello che negli anni passati ci ha visto ottenere grandi successi nel campo della new economy, quando abbiamo contribuito perché i player ottenessero facilitazioni per poter operare. Allora c’è stato un boom. Oggi si lavora più per difendersi da uno Stato con un’indole “tassatrice”. Ma abbiamo tagliato anche altri traguardi.

Quali?
Nel corso degli anni posso dire con orgoglio che i nostri corsi hanno formato una buona parte della tecnostruttura che nelle assemblee elettive, nei partiti, nei gruppi parlamentari o nelle aziende svolge con professionalità e trasparenza un’attività di lobbying, con centinaia di 30-40enni che abbiamo contribuito a far crescere nel loro percorso lavorativo. Oggi questa esperienza è diventata una straordinaria rete, che, nonostante l’assenza di una regolamentazione del settore, ha contribuito a far uscire dall’ombra un lavoro considerato opaco da parte dell’opinione pubblica, ma assolutamente normale in tutti i Paesi del mondo. Anche in questo siamo stati i primi e non mi pare poco.

Il 15 novembre 2013 prenderà via, a Roma, la 25° edizione del corso “Comunicazione, lobby e politica”, 60 ore di lezione frontali (venerdì dalle 17.00 alle 20.00 ed il sabato mattina dalle 10.00 alle 13.00), esercitazioni, project work e simulazioni.
Sviluppare la conoscenza dei procedimenti legislativi; trasferire competenze che permettano un dialogo con i policy makers (legislatori, autorità, soggetti regolatori); aiutare a decifrare i vari contesti politici con cui relazionarsi; trasmettere conoscenze e competenze utili alla ricerca di fonti affidabili di informazioni; sviluppare la capacità di dialogo e di creazione del consenso, utilizzando nuovi e vecchi media; trasferire gli strumenti idonei alla definizione di una azione di lobby sia diretta che indiretta: sono solo alcuni degli obiettivi del corso.

Formiche, nella sua veste di media partner del corso “Comunicazione, lobby e politica”, mette a disposizione dei suoi lettori, a copertura parziale delle spese, 3 (tre) borse di studio del valore pari al 50% del costo totale del corso. Chi fosse interessato può inviare il proprio curriculum vitae all’indirizzo s.ragugini@retionline.it  indicando nell’oggetto “Borsa di studio – Formiche”, oppure può chiamare allo 06-675451. 

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