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Bravo Monti, anzi no

Sulla crisi di Scelta civica le argomentazioni espresse nell’intervista al Corriere della Sera da Mario Monti a me sembrano le più convincenti, anche se non condivido la decisione di farsi da parte (ma non posso non notare come nessuno, di ambedue gli schieramenti, insista con forza e determinazione perché ci ripensi).

Viene da chiedersi se gli 11 senatori (d’ora in poi suggerisco di chiamarli, all’inglese, the best eleven) si siano resi conto che sulla strada da loro intrapresa sta tuttora comodamente seduto Silvio Berlusconi, in barba a tutte le trappole che gli hanno teso. Quanto ai “lealisti”, la loro è la posizione che mi sorprende di più perché pensano non solo di poter tirare diritto senza un leader come Mario Monti, ma addirittura che qualcuno di loro possa sostituire il professore.

Forse, pero’, sono io che mi sbaglio: insieme a Gianni Cuperlo, a Matteo Renzi e a tanti altri signori e signore Nessuno anche un Carneade di Scelta civica può fare la sua figura, soprattutto se proviene dalla società civile.


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