Gianni Riotta ha detto solo bugie. È il commento di Glenn Greenwald, giornalista del Guardian che ha fatto scoppiare il caso Datagate, apparso su twitter a proposito dell’editoriale pubblicato sulla Stampa di oggi di Gianni Riotta “Trasparenza contro il far west“.
Cosa dice l’editoriale
Il giornalista della Stampa ha scritto: “il duo (Greenwald e Pierre Omidyar, proprietario di E-bay che finanzierà il prossimo progetto di Greenwald n.d.a) intende lanciare nuovi documenti, senza le precauzioni giornalistiche «old media» dei quotidiani”, e poi aggiunge “La filosofia di Greenwald e Snowden, condivisa dall’ex agente Kgb Putin e ora corroborata dalla ricchezza e diffusione digitale di Omidyar, è opposta a quella del giornalismo professionale, senza controllo delle fonti, ricerca dei motivi per cui certi documenti vengono diffusi, analisi delle conseguenze che la pubblicazione comporta, per esempio sull’antiterrorismo”.
La risposta di Greenwald
Non solo le parole di Riotta sono false, per Greenwald, ma sono pura invenzione. Nello scambio di tweet iniziato grazie alla segnalazione della giornalista dell’Espresso Stefania Maurizi, Greenwald accusa Riotta di aver inventato informazioni sui suoi progetti futuri, non avendo idea di come stiano realmente le cose “Everything you say – si legge nel tweet – there about how we publish is 100% false – total fabrications: *you as the “opposite of journalism””.
Riotta non risponde alle accuse, ma ormai il cinguettio su twitter ha fatto rumore.