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I consigli liberisti Antitrust su Poste, Telecom e Autostrade

Separare BancoPosta dalle attività postali tradizionali, “per aumentare la concorrenza nel settore bancario e garantire maggior trasparenza nel settore postale”, e “rivedere la governance e la struttura delle banche popolari quotate”. 
 
Sono due delle indicazioni contenute nella segnalazione dell´Antitrust a Governo e Parlamento. Secondo il Garante, in particolare, “il regime legale delle popolari quotate consente assetti societari che ne limitano la contendibilità senza che sia garantito il rispetto dello spirito mutualistico”.
 
Gare, aumenti delle tariffe legati agli aumenti di produttività, limiti alla durata delle concessioni. Sono queste, secondo l´Antitrust, le misure da attuare per garantire maggiore concorrenza nel settore autostradale. “L´attuazione dei principi di concorrenza – si legge nella segnalazione – richiede di procedere a selezioni a evidenza pubblica per l´individuazione del concessionario, limitando la durata delle concessioni e il loro ambito oggettivo. Per questo occorre privilegiare meccanismi di attribuzione delle concessioni secondo procedure di selezione competitiva, limitandone durata e ambito oggettivo; attuare subito la revisione del meccanismo di definizione tariffaria dei servizi, collegando l´adeguamento delle tariffe all´aumento della produttività”.
 
“Alla luce di un contesto economico-giuridico favorevole, appare opportuno valutare con attenzione la possibilità di procedere alla separazione proprietaria tra gestore della rete e l´impresa erogatrice dei servizi di telecomunicazione”. Prosegue l´Antitrust nella segnalazione a Governo e Parlamento, definendo ormai maturi i tempi per una riflessione sullo scorporo della rete Telecom.
 
Il processo di liberalizzazione ha mostrato, durante il Governo Monti, “rapide accelerazioni ma molto resta ancora da fare”, sottolinea l´Antitrust. Dai trasporti alle infrastrutture energetiche, dai servizi postali alle assicurazioni, dai servizi pubblici locali a quelli professionali fino alla sanità, secondo il Garante, “ci sono ancora spazi per ulteriori aperture dei mercati e per misure proconcorrenziali”.
 
e.m.
 


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