Impennata di tessere e denuncia di brogli? Il tesseramento, in vista delle primarie del Pd, inizia nel peggiore dei modi, con sospetti di disfunzioni amministrative che lasciano più di un dubbio. “Ho visto anziani pagati per iscriversi e votare, questo Pd mi ripugna” attacca il senatore democratico Stefano Esposito intervistato dal Giornale. L’indignazione è figlia di gravi maneggi e accusa: “A Vercelli ha votato uno che due giorni prima su Facebook inneggiava al Duce. Il problema è l’etica, se il nuovo sono i signori delle tessere…”
Nuovo corso
Il nuovo corso renziano prende avvio con uno scoglio iniziale non da poco. E le parole del senatore Esposito sono pesanti come macigni. Tra l’altro il parlamentare “non è mai salito sul carro del vincitore”: si tratta di un moderato, favorevole alla Tav e, assieme a Luciano Violante, allo slittamento sul voto per la decadenza di Silvio Berlusconi. Ma i sospetti si allungano dal Piemonte anche ad altre regioni, dal momento che la battaglia per rinnovare i vari segretari locali (da quelli dei circoli a quelli cittadini e provinciali) potrebbe trasformarsi in una vera e propria guerra sotterranea condotta a colpi di tessere.
Appuntamento all’8 dicembre
Quel giorno le primarie per la segreteria nazionale vedranno confrontarsi il favorito Matteo Renzi inseguito dagli outsider Cuperlo, Civati e Pittella. Ma la notizia è che a un mese circa dal grande evento il bersaniano Nico Stumpo, ex uomo organizzazione, è stato inviato dal partito in Sicilia per controllare lo svolgimento del tesseramento. A Palermo il numero degli iscritti è quadruplicato rispetto allo scorso anno. Inoltre pare che nella provincia di Catania, precisamente a Ognina Picanello, Santa Maria di Licodia e Camporotondo etneo, i congressi siano stati sospesi. Il motivo? Una 14enne iscritta a sua insaputa (l’età minima è 16 anni), confusione tra possessori della tessera e casi di persone che l’avevano pagata per altri, ricorsi in abbondanza che iniziano ad essere proposti. A Caserta ed Avellino gli stessi candidati chiedono il rinvio dell’assemblea proprio a causa degli scontri intestini tra renziani e cuperliani. Nuove regole, ancora prima del congresso, sono state disposte invece a Lecce dove il segretario provinciale sarà eletto dalla maggioranza dei delegati e non dai tesserati. Viva la regola nazionale dunque (segretario eletto dai delegati in assemblea) a cui proprio la Puglia faceva difetto. Ma fino a ieri.
Apparati in guerra
È l’espressione utilizzata dal veltroniano Roberto Morassut a proposito delle polemiche tra “bande rivali piddì”, che tra l’altro è stato inviato nel tacco d’Italia proprio per sorvegliare lo svolgimento delle assemblee. Un altro fronte caldo è l’Abruzzo, dove sono giunte da Roma (inaspettate ma gradite) circa novemila tessere. Singolare rispetto ai numeri di dodici mesi fa, quando i tesserati erano circa 3200. Senza contare altri esempi come Alba Adriatica (da 92 a 302) o Tortoreto (da 32 a 201).
Laqualunque
“Si sono iscritti centinaia di Laqualunque”, certifica il senatore Esposito. Che aggiunge: “Sono stati cammellati militanti a Barriera di Milano e Vanchiglia. Ad Asti 220 nuovi tesserati, tutti albanesi”.