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Gli strumenti fiscali per la green economy. Il punto del ministro Zanonato

Gli strumenti fiscali e finanziari per la green economy sono stati il tema della terza sessione di lavori degli Stati Generali della Green Economy 2013 ‘Le misure e le riforme economiche e fiscali necessarie per attivare un Green New Deal’ in corso a Rimini nell’ambito di Ecomondo-Key Energy-Cooperambiente.

“È necessario distribuire in maniera diversa la pressione fiscale – ha detto Edo Ronchi, componente del Consiglio Nazionale delle Green Economy – bisogna ridurla sul lavoro, dove attualmente è molto alta, e sugli investimenti green e compensarla con tributi che penalizzino il consumo di ambiente e di risorse naturali.

GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI DEL SETTORE

Nel suo intervento conclusivo agli Stati generali della Green Economy a Rimini il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha precisato che “negli ultimi cinque anni il nostro Paese ha perso il 10% del Pil. Si tratta di un dato drammatico a cui guardare con attenzione” prima di parlare di investimenti in settori industriali specifici. “Al momento – ha detto – ci sono 170 tavoli di crisi, di aziende medio grandi. Poi circa 150/160 realtà con un commissario” con il quale “si cerca di tirare fuori l’azienda dalla crisi”.

IL GAP DELL’ITALIA

“Non è possibile affrontare questo tipo di problemi se non riparte l’economia e lo sviluppo: altre ipotesi sono suggestive ma non realistiche”, ha detto il ministro.

L’Italia, secondo Zanonato, ha un “gap rispetto altri paesi europei più competitivi” e questo è dovuto a diversi motivi. “Abbiamo un costo di lavoro eccessivo; difficoltà di accesso al credito; difficoltà burocratiche; un costo dell’energia elettrica molto cara; ritardo negli investimenti in tutte le attività innovative”.

COME AFFRONTARE IL PROBLEMA

Nel suo intervento il ministro ha precisato che va mantenuta “la vocazione manifatturiera” italiana, ma “alcuni comparti richiedono precise linee di intervento”. “Bisogna avere un’idea chiara su quali settori investire – ha aggiunto Zanonato – per far partire alcune linee: far partire domanda pubblica su acquisti verdi; nuovi sistemi di incentivi e disincentivi per ristrutturazione edifici e efficientamento energetico”.

NUOVI MECCANISMI DI FINANZIAMENTO

Un altro passo verso l’utilizzo del biometano di seconda generazione anche per trazione e riscaldamento è stato compiuto ieri con la firma del decreto al ministero dello Sviluppo economico, mentre si attende il via libera dai ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura. Il ministro Zanonato dagli Stati generali della Green Economy ha anticipato che verranno attivati “meccanismi di finanziamento per attrarre investimenti” esteri a partire dalla Bei.

 

 

 



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