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La voglia elvetica della Germania

La Germania sarebbe intenzionata a seguire la strada presa dalla Svizzera con il referendum di otto mesi fa.

COMPENSI LIMITATI
Nel contratto di coalizione, che dovrebbe essere firmato in settimana, CDU, CSU ed SPD avrebbero infatti inserito un limite al compenso dei membri dei consigli di amministrazione delle società per azioni.

UNA NUOVA CLAUSOLA
Secondo informazioni della Frankfurter Allgmeine Zeitung, la grande coalizione, che già tra il 2005 e il 2009 aveva ventilato questa ipotesi, non vorrebbe imporre un cap per via legislativa (come richiesto dalla Linke e come pretendevano i referendari svizzeri di domenica scorsa) bensì intenderebbe introdurre una clausola nel codice di diritto societario che obblighi i consigli di sorveglianza a stabilire un limite al compenso totale dei membri del consiglio di amministrazione, lasciando che poi che la decisione venga presa dall’assemblea dei soci.

ALLA RICERCA DELLA PROPORZIONE
In particolare, il consiglio dovrebbe limitarsi ad individuare una proporzione tra il compenso totale dei membri e lo stipendio medio di un dipendente della società. A quel punto la palla passerebbe all’assemblea, proprio come nel referendum svizzero di marzo.

I COMPITI DELLO STATO
Per Thomas Oppermann, socialdemocratico che probabilmente ricoprirà l’incarico di Ministro della Giustizia, si tratta di una misura importante:”Laddove il mercato fallisce, è compito dello Stato provare a risolvere i problemi“. Dichiarazione curiosa, se si considera che sarebbe pur sempre il mercato e non lo Stato a definire la proporzione accettabile.

Scettica invece la corrente liberale della CDU, che probabilmente si attende alla fine un limite stabilito per legge. Per Michael Fuchs, la proposta di un cap non sarebbe infatti accettabile e quantomeno da lui non verrà sostenuta. In un sondaggio GfK della scorsa settimana, il 73% dei tedeschi si diceva di per sè favorevole ad introdurre un limite per legge federale.



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