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Che cosa rischia davvero Berlusconi con la decadenza

Incandidabile per i prossimi settatantadue mesi, niente incarichi di governo, con la legge Severino che lo esclude da poltrone di politica attiva: cosa rischia davvero Silvio Berlusconi dopo la decadenza votata ieri dal Senato? Ecco una scheda dettagliata del possibile futuro giudiziario dell’ex Cavaliere.

CITTADINO COMUNE
In primis il fatto di aver assunto lo status di “cittadino comune”, quindi passibile di essere intercettato qualora un pm lo ritenesse opportuno ai fini delle indagini e il gip lo autorizzasse. Utenza telefonica fa rima con abitazione, con le residenze del cavaliere che, essendo di un italiano parificato agli altri sessanta milioni, potrebbero essere perquisite in qualsiasi momento.

NO ARRESTO
L’ipotesi di arresto, circolata nelle ultime ore in concomitanza con la caduta della relativa immunità parlamentare, sembra invece poco più che una boutade dal momento che le esigenze cautelari che a causa di indizi gravi producono un arresto hanno l’obbligo dell’attualità. Circostanza che non si addice ai casi di Berlusconi, visto che i tre noti fronti giudiziari che lo riguardano appartengono al passato, o presentano indagini già chiuse. È il caso dell’accusa a Bari di aver indotto Giampaolo Tarantini a mentire sul giro di prostitute, al pari del rinvio a giudizio a Napoli (accusato di corruzione e finanziamento illecito ai partiti per la compravendita del senatore De Gregorio), passando per le motivazioni di sentenze di primo grado nel caso Ruby che porta in eredità un’indagine su Berlusconi circa possibili false testimonianze o inquinamenti di prove.

NIENTE CUMULO
Parimenti improbabile un arresto frutto di cumulo di futuribili sentenze definitive, che in un solo colpo cassino il beneficio dell’indulto (che fino ad oggi gli ha scontato 3 dei 4 anni di condanna in Cassazione per la frode fiscale sui diritti tv Mediaset). Tra l’altro proprio l’affidamento in prova ai servizi sociali verrà analizzato dal Tribunale di sorveglianza di Milano solo il prossimo aprile. Ma quei dodici mesi diventeranno dieci in virtù dei 45 giorni di sconto per la cosiddetta «liberazione anticipata».

SERVIZI SOCIALI
Consisterebbero in piccole prescrizioni unite a qualche ora di quotidiano impegno lavorativo in un ente a sua scelta. Nel dettaglio: non viaggiare all’estero (gli è stato ritirato il passaporto) o di notte, non frequentare pregiudicati, mantenere costanti contatti con l’assistente sociale designato, non uscire di casa dopo le 11 di sera e prima delle 6 del mattino, non uscire dal territorio lombardo senza autorizzazione per necessità documentato.

REVOCA INDULTO
Su questo fronte il cavaliere (a breve perderà anche questa carica che gli fu conferita nel 1977) ha sulle spalle una condanna in primo grado a dodici mesi per concorso nella rivelazione di segreto dell’intercettazione tra il ds Fassino e Consorte di Unipol. Il giorno che dovesse arrivare in Appello però sarà dichiarata già estinta dalla prescrizione, che nel frattempo è maturata circa due mesi fa.

APPELLO
Ancora appello previsto per il processo Ruby (Fede-Mora-Minetti) per rigettare i sette anni comminatigli con l’accusa di concussione e prostituzione minorile, ma verosimilmente sia del secondo grado che della Cassazione non si avranno notizie prima del 2015.



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