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Vertecchi e Israel salgono sulla Carrozza per l’Invalsi

Novità al ministero dell’Istruzione. L’abbandono della guida dell’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, da parte dell’economista di estrazione Bankitalia, Paolo Sestito, collaboratore prima, e successore all’Istituto poi, di Piero Cipollone, altro ricercatore proveniente dall’ufficio studi di via Nazionale, potrebbe segnare la conclusione di un ciclo nella storia dell’Invalsi.

La notizia delle dimissioni irrevocabili di Sestito da presidente dell’Invalsi è stata data dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza alla fine dell’incontro con i sindacati di venerdì scorso. Ed è lo stesso ministro a firmare oggi il decreto di nomina del Comitato di esperti che dovrà selezionare una rosa di nomi per la poltrona dell’Invalsi, vacante dal prossimo 4 dicembre, per lasciarle poi il compito di nominare il nuovo Presidente.

Il Comitato scelto da Carrozza sarà presieduto da Tullio De Mauro, ex Ministro dell’Istruzione e professore emerito nella Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università Sapienza di Roma e di esso faranno parte poi, Benedetto Vertecchi, professore di Pedagogia sperimentale presso l’Università degli Studi Roma Tre; Clotilde Pontecorvo, professore emerito di Psicologia dell’educazione dell’Università Sapienza di Roma; Cristina Lavinio, professore ordinario di Didattica delle Lingue moderne dell’Università di Cagliari; Giorgio Israel, professore ordinario di Storia della matematica dell’Università Sapienza di Roma.

Tra loro qualcuno non era stato molto clemente con determinate scelte dell’Istituto, soprattutto nei confronti delle prove Invalsi delle quali proprio in queste settimane il ministero ha svelato con una lettera ai presidi le novità per l’anno scolastico 2014-2015. Si tratta dei professori Vertecchi e Israel che più volte si sono spesi nel criticare la pretesa dell’Invalsi di formulare dei test rispondenti a criteri oggettivi.

La loro presenza potrebbe essere un chiaro segno che nel sistema di valutazione qualcosa si muove.

 



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