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Unicredit, Intesa ed Mps, i conti in tasca alle banche fatti dalla Cgil

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Si blocca la crescita nei ricavi delle maggiori banche italiane nonostante il taglio dei costi operativi messi in campo per far fronte al periodo di crisi. A rivelarlo è lo studio sulle trimestrali dei principali gruppi bancari nazionali elaborato dall’Osservatorio della Fisac Cgil che ha interessato Unicredit, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi, Ubi, Bper e Bpm.

RICAVI DA INTERESSI E COSTI OPERATIVI

Non migliora il recupero degli interessi per le maggiori banche italiane, nel terzo trimestre 2013. Si legge nel rapporto che “i risultati cumulati a settembre 2013, evidenziano la debolezza dei ricavi da interessi (seppur in recupero) che influenzano ancora i risultati di periodo”. Anche se non sono presenti le cifre per ogni singolo gruppo bancario, nello studio Fisac si sottolinea come non ci sia un “recupero pieno dei mancati ricavi da interesse” pur essendo in crescita sia la dinamica delle commissioni nette sia i ricavi provenienti dall’attività finanziaria.

Nell’ultimo trimestre esaminato, inoltre, si è registrata per gli istituti una riduzione dei costi operativi totali, anche se non sufficiente per invertire il divario registrato sullo stesso periodo del 2012. Si può leggere che “l’imponenza delle rettifiche su crediti – che salgono ad oltre 12 mld – schiaccia il risultato netto di periodo che pur tuttavia migliora di circa 400 mln sul Giugno 2013- e continua – Al netto di circa 500 mln di svalutazioni il risultato netto salirebbe a più di 2,1 mld. di euro”.

IL CONFRONTO TRA TRIMESTRI

I dati aggregati per trimestri mostrano, per settembre 2013, una flessione in negativo delle componenti reddituali – interessi, commissioni e proventi finanziari – diversamente da quanto rilevato dalle analisi precedenti. “I dati vengono esposti per trimestre per meglio apprezzare alcuni fenomeni meglio visibili in questa modalità” si legge nella relazione, e se questa operazione aveva portato, a Giugno, a risultati correttivi su dati meno rosei attualmente peggiora la visione semestrale rispetto agli anni precedenti. “I ricavi totali flettono rilevando un gap di circa 10 punti rispetto al nostro iniziale punto di osservazione del I trimestre 2009.”

Di nuovo, anche in rferimento ai costi operativi, nella comparazione tra trimestri si può osservare come “la progressiva e costante riduzione dei costi operativi (livelli a Settembre ancora più bassi da inizio 2009) stante la performance non positiva delle componenti di ricavo, non consente di registrare un risultato di gestione pre-rettifiche che “punta” ancora verso l’alto come viceversa registrato nei precedenti tre trimestri consecutivi”.

PORTAFOGLIO CREDITI E RETIFICHE

Per tutti i gruppi bancari “Il deterioramento del portafoglio crediti sempre elevato e continuo ha visto ridursi l’impatto delle rettifiche che a Settembre sono imputate a Conto Economico”. “Questo non modifica l’esiguità dell’utile lordo – si legge nel rapporto – ed ancor più quello netto, che recupera in valore sul II trimestre”.

QUALCHE CIFRA SUI GRUPPI NAZIONALI

Nelle elaborazioni complessive – dal primo trimestre 2009 al terzo trimestre 2013 – è possibile estrapolare alcuni dati sui singoli gruppi bancari presi in esame. Per quanto riguarda i proventi operativi, solo Intesa San Paolo e Bper registrano dati leggermente in crescita, rispettivamente dello 0,05% e 0,16%. Risultano invece in diminuzione per Unicredit (-0,76%), Monte dei Paschi (-1,85%), Banco Popolare (-1,15%), Ubi (-0,98) e Bpm (-1,02%).
Sono i costi operativi, invece, a registrare una diminuzione per tutti i gruppi bancari, anche se per quasi tutti la diminuzione è inferiore al punto pecentuale (solo Mps è al -1,15%).

In calo anche il risultato di gestione lordo, ossi ai redditi generati dai vari istituti, in crescita solo per Intesa (0,88%) e Bper (0,70%). Perdite del 1,44% per Unicredit, del 3,11% per Mps, del 2,17% per il Banco Popolare, dell’1,22% per Ubi e dell’1, 61% per Bpm.

RETTIFICHE E UTILE NETTO

Nei triemstri interessati dallo studio della Cgil le rettifiche sui crediti sono in crescita per tutti gli istituti tranne che per Unicredit che vede un calo dello 0,34%. Aumenti superiori al 3% per Intesa, Mps e Banco Popolare (3,93; 3,26; 3,55), al 2,60% per Bper e all’1,75% per Bpm.

A migliorare i profitti, secondo l’Osservatorio Fisac, solo Ubi con una crescita dell’utile netto del 4,05%. Le maggiori banche italiane, a parte Mps che non modifica la sua posizione nel periodo interessato, registrano perdite negli utili dal 4 a oltre il 16%. La situazione non è rosea soprattutto per il Banco i cui profitti calano del 16,25% dal 2009 al 2013.

CONCLUDENDO

Si legge nel raporto Cgil che “il miglioramento del trend dei ricavi si è interrotto a settembre e la costante compressione della dinamica dei costi operativi, non produce comunque effetti sui risultati di periodo”. E continua: “In relazione all’effetto fortemente negativo sui conti dei Gruppi Bancari esercitato dalle rettifiche nette, in particolare su crediti, strettamente connesse alle note criticità presenti nell’economia reale del Paese, gli utili di periodo restano bassi”.



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