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Ecco luci e ombre sul regolamento dell’Agcom

Il potere di rimuovere i contenuti sul web attribuito all’Agcom dal nuovo regolamento sul diritto d’autore trova nuova linfa per alimentare il dibattito aperto da giuristi ed esperti.
La versione finale del testo pubblicato sul sito dell’Autorità comunicava di aver tenuto conto delle osservazioni emerse nella fase antecedente alla votazione del regolamento soprattutto dal confronto con la Commissione europea che aveva chiesto di correggere alcune disposizioni.
Ma in Rete circolano da ieri indiscrezioni su un documento confidenziale della Commissione Europea riportato oggi sul sito dello Studio Legale Lidis in cui l’UE contesterebbe tra altre cose all’Agcom anche il pericolo di violazione dei diritti fondamentali, chiedendo garanzie.
Sei pagine di osservazioni e contestazioni firmate dal Vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic, Commissario alle relazioni istituzionali, spedite alla fine di novembre e arrivate alla rappresentanza diplomatica italiana di Bruxelles il 2 dicembre, per essere poi inoltrate al Governo Italiano.

TERMINI FANTASIOSI
La Commissione contesterebbe all’Agcom l’utilizzo di un terminologia non riconosciuta nella legislazione UE: “In merito alla definizione di gestore di pagina internet all’articolo 1, lettera h, del progetto di notifica la Commissione ritiene che l’attuale formulazione possa dare origine ad incertezza giuridica”, si legge al punto 8 della lettera.

Sotto accusa anche le definizioni adottate dall’Agcom sull’opera digitale: “In merito alle opere digitali, si chiede alle autorità italiane di chiarire cosa si intende con la condizione che tali opere siano diffuse su reti di comunicazione elettronica. In particolare non è chiaro se questa definizione riguardi unicamente le opere inviate e ricevute in formato digitale in forma intangibile escludendo le opere digitali in forma tangibile”.

La Commissione critica inoltre il concetto di carattere massivo della violazione: “In merito all’articolo 10, paragrafo 1 ( divenuto poi l’art 9 ndr) del progetto di notifica, che istituisce un procedimento abbreviato per grave lesione al diritto di sfruttamento economico di opere digitali, causato tra l’altro dal carattere massivo della violazione, occorre considerare che, data la natura di internet, ogni opera può essere copiata molto facilmente e pertanto può essere difficile determinare la portata della violazione”.

COME GARANTIRE I DIRITTI FONDAMENTALI
Ma l’aspetto più importante riguarda il tema del bilanciamento dei diritti al fine di garantire la tutela dei diritti fondamentali: “Alla luce delle conseguenze che il procedimento abbreviato ha per il diritto di difesa, la Commissione desidera chiedere alle autorità italiane di chiarire in che modo intendano garantire la protezione dei diritti fondamentali nell’applicazione dei criteri di cui all’articolo 10, paragrafo 2 del progetto di notifica”.

I dubbi espressi dalla Commissione non hanno però cambiato di molto la sostanza del regolamento che, limato in alcuni particolari, il 12 dicembre è stato pubblicato in versione definitiva.

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