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Questo Parlamento non è legittimato a varare riforme

camaldoli

Presidente Letta, per buon costume inviti il ministro Del Rio a rinviare quel disegno di legge presentato in aula alla Camera sulla materia riguardante le province.  Leggendo l’articolato è evidente che si opera d’imperio nei confronti di Regioni e di Enti locali, trascurando sia il potere di questi ultimi che il parere dei cittadini. Non è pensabile riorganizzare il nostro sistema delle Autonomie Locali, previsto dalla Costituzione e da leggi successive a colpi di accetta. La stella polare che ha guidato i nostri padri costituenti nella scrittura della Carta considerava come fondamentali l’allargamento della base democratica del nostro Paese, l’ampliamento della libertà, la partecipazione dei cittadini della vita pubblica. A questo punto, o si dice che la Costituzione Italiana del 1948 è ormai inservibile o, se è ancora funzionale alla crescita democratica dell’Italia, bisogna intervenire per accantonare il provvedimento su province e aree metropolitane.

Le Regioni, direttamente interessate nella questione e gli enti locali destinatari della probabile legge vanno obbligatoriamente coinvolti. Si avvii quindi una organica e compiuta consultazione su tutta la disciplina del nuovo assetto istituzionale di Comuni, Province, Aree metropolitane e Regioni
Negli ultimi lustri vi sono state riforme delle autonomie locali maturate in poco tempo,(l. 140/90 e  t.u. 267/2000, le leggi Bassanini del 1997) e nonostante ciò si ritorna oggi a discutere di province e aree metropolitane. Si metta mano una volta per tutte alla riorganizzazione delle autonomie e la si smetta di percorrere strade impraticabili da parte di furbetti e improvvisati costituzionalisti riformisti. E’ ormai fin troppo scoperta la manfrina di chi, contando alla Camera dei Deputati su una illegittima vasta maggioranza di pseudo-eletti a causa dell’illegittimo Porcellum, ritiene di poter prevalere illegittimamente grazie ad arzigogoli e ad artifizi. E allora, ci si dia una calmata e si prenda atto che questo Parlamento non può legiferare sugli aspetti costituzionali più rilevanti e delicati. La Camera dei Deputati è giunta ormai al capolinea, la sentenza della Corte Costituzionale è stata fin troppo chiara sul Porcellum, per cui è consigliabile andare al voto col sistema proporzionale con  le preferenze, così come stabilito dall’Alta Corte. E non si gridi con ipocrisia allo scandalo. Non c’è niente di immorale in un mecccanismo elettorale che consente di esprimere preferenza per la coalizione, per il partito, per il candidato. E’ democrazia vera!



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