È un momento cruciale per la crescita dei droni sul mercato statunitense, dove il dipartimento dei Trasporti americano ha autorizzato la sperimentazione di mezzi a pilotaggio remoto (APR) in alcuni stati Usa a fini commerciali.
LE AUTORIZZAZIONI DELLA FAA
La Federal Aviation Administration (FAA), spiega il New York Times, autorizzerà siti dove sarà possibile effettuare test con droni negli stati di New York, del New Jersey e in almeno altri otto stati. Questa sperimentazione è necessaria a preparare il momento in cui APR di varie forme e dimensioni solcheranno i paesaggi.
IL PROBLEMA SICUREZZA
L’agenzia ha raccolto sei istituzioni per testare come impostare gli standard di sicurezza, formare e certificare i piloti a terra, garantire che gli aeromobili opereranno in modo sicuro anche se i collegamenti radio andassero persi e, cosa più importante, come sostituire il tradizionale metodo per evitare collisioni.
I sei vincitori per la sperimentazione, scelti in un gruppo di 25 su scala nazionale, sono il Griffiss International Airport (N.Y.), una partnership tra il Virginia Tech e la Rutgers University, l’Università dell’Alaska, lo Stato del Nevada, il Dipartimento del Commercio del Nord Dakota e la Texas A&M University di Corpus Christi.
Si cercherà così di integrare questo tipo di velivoli nello spazio aereo della nazione gradualmente entro il 2015, obiettivo fissato dal Congresso Usa.
OBIETTIVO 2020
Tuttavia il limite temporale suggerito da Capitol Hill – rimarca il Wall Street Journal – sarebbe troppo ottimistico. Secondo molti esperti la FAA non sarà in grado di autorizzare un utilizzo massiccio dei droni nei cieli statunitensi prima del 2020.
IL NODO DELLA PRIVACY
Perché ai problemi di sicurezza, aggiunge il quotidiano finanziario, si somma un acceso dibattito sulle limitazioni della privacy che il volo intenso di APR potrebbe costituire per la popolazione. Questi velivoli, infatti, sono capaci di monitorare e controllare ciò che si trova a terra a basso costo, in modo silenzioso e poco visibile. Per questo associazioni come l’American Civil Liberties Union chiedono sin da ora che vengano definite nuove norme che tutelino la vita privata dei cittadini Usa prima che i droni nei cieli americani diventino di realtà quotidiana.