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La passione di Hollande per i caccia Rafale di Dassault

In pole position negli Emirati Arabi Uniti – dopo il congelamento delle trattative con il Regno Unito per l’acquisto di una sessantina di Eurofighter – bocciato dal Brasile e ancora in attesa di firmare il sostanzioso contratto con l’India (126 i velivoli potenziali), il caccia Rafale della francese Dassault Aviation si rifà il “look”, grazie a due contratti, approvati ed annunciati dalla difesa francese in questi giorni, per oltre un miliardo di euro. Una boccata d’ossigeno per l’industria nazionale di settore.

NUOVI SISTEMI INTEGRATI

Come ha spiegato, in occasione di una visita nello stabilimento di Mérignac, il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, il caccia di “quarta generazione” sarà oggetto di un programma di miglioramento mirato allo sviluppo della versione “3R” della piattaforma. Questa versione avanzata prevede, tra le altre cose, un nuovo radar e nuovi sistemi di gestione dei dati e dell’armamento. Oltre a questo il caccia avrà un nuovo sistema di guerra elettronica e sarà in grado di integrare il missile aria-aria di lungo raggio Meteor, prodotto dall’azienda internazionale europea Mbda. In aggiunta al prime contractor Dassault e a Mbda, le altre aziende francesi coinvolte dai contratti saranno Thales e Safran.

ALTRI INVESTIMENTI ALL’ORIZZONTE

“Si tratta di un chiaro  segnale – ha detto Le Drian – della nostra volontà di investire sul Rafale, cosi come su altri programmi aeronautici della difesa, che per noi rappresentano un settore strategico”. I caccia francesi ad oggi ordinati ammontano complessivamente a 180, mentre 126 sono invece quelli già consegnati. Il caccia è stato utilizzato in Afghanistan, Libia e Mali. “Questi investimenti – ha aggiunto il ministro – rappresentano inoltre la garanzia di poter disporre di una linea di prodotti che rispondono alle esigenze di esportazione”. Concepito per poter operare da una base terrestre o da una portaerei ed utilizzato dall’aeronautica francese e dalla marina, il Rafale potrà – questi almeno sono i piani – rinforzare le sue caratteristiche multiruolo ed essere utilizzato sia in operazioni di difesa aerea, sia in missioni di attacco al suolo.

LA STRATEGIA DEI MIGLIORAMENTI

Il Rafale non è l’unico caccia di quarta generazione oggetto di consistenti miglioramenti. Anche altri velivoli vogliono aumentare le potenzialità di export grazie ad accresciute capacità operative. La stessa strada dei francesi è già stata infatti intrapresa dallo svedese Gripen – dato per vincitore in Brasile – e dal caccia europeo Eurofighter, che conta di integrare nel 2015 il nuovo radar a scansione elettronica E-scan-, a questi si agginge l’F-18, che sperà così di accaparrarsi qualche altro ordine, dopo l’esclusione da alcune importanti gare internazionali.


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