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Elogio dei greci, eroi d’Europa

È la Grecia di oggi alle prese con disperazione e fame, con scandali e sprechi e con il fenomeno inquietante di Alba dorata, quella che viene raccontata nel libro del giornalista Francesco De Palo “Greco. Eroe d’Europa”, edito da Albeggi Edizioni.

Il gesto della mounza, la protesta-insulto divenuto simbolo della reazione alla troika e al Governo di Atene durante i giorni dei raduni in piazza, diventa la copertina del volume: i riflessi di un’acqua cristallina e poi uno strappo, dal quale fuoriescono mani con il palmo aperto.

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LE STORIE DI CORAGGIO

Una fotografia accompagnata da storie di coraggio, passate e presenti che questa terra è riuscita ad esprimere. Da queste storie, sostiene l’autore, occorre ripartire per risorgere e cambiare di nuovo le sorti della Storia.

In uscita nei giorni di apertura del semestre greco di Presidenza UE il volume narra il coraggio con cui Leonida alle Termopili pronunciò la celebre frase “Veniteci a prendere!”, o quello di Athanasios Diakos, uno dei protagonisti della resistenza greca contro i turchi, con la sua “Nato greco, morirò greco”.

IL PARADISO PERDUTO

Il confronto diventa poi impietoso quando l’autore passa in rassegna la pervicacia con cui le classi dirigenti greche hanno trasformato un paradiso terrestre in un luogo dove oggi è tornata la tubercolosi, dove i malati di cancro devono pagare la chemioterapia, dove un greco su quattro vive con meno di seicento euro al mese, dove in alcune scuole di Atene i bambini si accasciano sui banchi per la fame, mentre illustri membri della Casta affollano la lista degli evasori tra fondi neri e lingotti d’oro in Svizzera, come ha cercato di dimostrare il giornalista greco Kostas Vaxevanis, di cui nel libro si pubblica un’intervista.

IL RAZZISMO 

E poi il razzismo e la richiesta di Alba Dorata di garantire le cure solo ai cittadini greci, di non dare elemosine agli immigrati, di mettere mine antiuomo alle frontiere, di arresto immediato ed espulsione di tutti gli immigrati illegali. Ecco le frasi da choc in stile hitleriano, le ronde e i pestaggi.

LO SPRECO PUBBLICO

I greci si sono visti diminuire stipendi, pensioni e indennità del 20%, introdurre nuove tasse, aumentare l’IVA al 23%. Duemila i suicidi dall’inizio della crisi; quasi un quarto di cittadini ellenici disoccupati; record dei paesi Ocse dei bambini sottopeso; il numero dei senzatetto raddoppiati in dodici mesi ad Atene.

Ma la “casta” ellenica continua ancora a sprecare il denaro pubblico. “E’ la politica – sostiene l’autore –  che ha prodotto la voragine finanziaria che lascia l’eurozona col fiato sospeso: la stessa politica che proprio in quel lembo di Mediterraneo tremila anni fa ha avuto origine oggi sta dando il peggior spettacolo della Storia”.

DA DOVE RIPARTIRE

Secondo l’autore è proprio da questa Grecia in cui si forgiò la prima forma di unione europea, proprio da questa Grecia in crisi, che occorre far partire una nuova strategia.



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