28 gennaio 2014. Segnatelo in agenda. Il Lobbying Bill inglese (Qui il testo) approda al ping-pong istituzionale tra Camera dei Comuni e Camera dei Lord (approssimativamente l’equivalente della nostra Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica). è il (primo) passo decisivo per diventare legge. Finora, infatti, la materia era stata oggetto di gossip, stampa e qualche dichiarazione politica. Poco altro di questi e, quindi, davvero troppo poco.
Purtroppo il Transparency of Lobbying, Non party Campaigning and Trade Union Administration Bill (questo il nome completo) parte male. è un testo scialbo e timido. Al punto che c’è da augurarsi che, paradossalmente, sia investito di emendamenti che ne migliorino i contenuti. Quelli attuali, in estrema sintesi, dicono questo:
1) anzitutto il Bill pone regole solamente a carico dei consultant lobbyists. I freelance insomma. Quelli con lo studio che lavora per clienti. Della fetta di 2 miliardi di sterline che Open Knowledge stima vengano spese annualmente per fare lobbying presso Westminister costoro sono ne usano solo una parte, piccola peraltro. Circa un quarto. Lo spiega in modo molto chiaro questo grafico:
2) Non solo restano fuori i lobbisti delle grandi aziende. Ma quelli costretti a registrarsi saranno piuttosto liberi. Nessun obbligo di rendere pubblici gli incontri, né il budget impiegato per le azioni di lobbying. Insomma, un registro alla europea. Per capire quanto poco sia efficace guardate la tabella comparativa qui sotto. A sinistra c’è il volume di informazioni che si ricava da un vero registro obbligatorio del lobbying. A sinistra quello che vorrebbe il governo inglese. A voi le conclusioni:
Insomma, ammesso e non concesso che si verifichi la (remota) ipotesi secondo cui i parlamentari inglesi decidano di emendare il Bill e renderlo più credibile, questo nasce talmente debole da essere destinato a sicuro fallimento. Ed è un peccato.
Non è un caso che, per la prima volta, anziché festeggiare e insistere per una rapida approvazione, le associazioni della società civile interessate al tema si sono messe contro il Bill, con tanto di petizione online (la trovate Qui). Qualcuno dice che il lobbying, in Uk, continuerà ancora per un po a essere il next big scandal to happen.